PUC: vedrai mai la fine?

Ancora una tegola sul Piano Urbanistico Comunale (il PUC, l’ex Piano Regolatore): quando sembrava di essere ormai in dirittura d’arrivo, manca il parere tecnico della Regione Campania un’inattesa novità che cade sui membri della Maggioranza che erano già pronti a votarlo sabato prossimo 12 dicembre in un Consiglio che, ormai è certo, lo avrebbe assicurato anche il responsabile della VAS (Valutazione Ambientale Strategica) Antonio Di Nardo, slitterà per qualche settimana ancora (a proposito, ma Di Nardo non dovrebbe essere solo un Caposettore? Mahh, che stranezza!).

L’approvazione del PUC sarebbe un provvedimento di portata storica basti pensare che l’ultima volta che ciò è accaduto a Carinola è stato negli anni ’80, nei primi anni ’80: sarebbe un ottimo elemento di programmazione che aiuterebbe lo sviluppo di tutto il Comune…

DI TUTTO? NE SIAMO CERTI?

A giudizio del consigliere d’Opposizione Luigi Maria Verrengia, da noi sentito negli scorsi giorni, ciò non sarebbe vero per alcune zone del nostro territorio comunale e segnatamente per Casale di cui, a detta di Verrengia, l’inedificabilità e l’impossibilità di ogni ampliamento nelle fasce di rispetto sancite dal PUC accelererebbe la fine in maniera definitiva: ecco perché lo stesso Luigi Verrengia, si dichiara «pronto a dare battaglia fino a che non saranno adottate le opportune correzioni alla normativa riguardante il regime vincolistico che così come si pretenderebbe di approvarlo sancirà la definitiva morte di Casale».

Sin qui la cronaca delle ultime ore, ma a questo punto sorge un legittimo dubbio: non è strano che quello che avrebbe dovuto essere il fiore all’occhiello di questa Maggioranza, ricordiamo che in campagna elettorale ne veniva garantita l’approvazione entro un anno dall’insediamento di un’eventuale Giunta di Impegno In Comune, a pochi mesi dalle prossime Amministrative ancora non riesca ad approdare in maniera definitiva?

È a causa delle onnipresenti lentezze burocratiche che ciò non succede? Probabile ma inverosimile che in capo a ben quattro anni ancora non si riesca a sbrogliare la matassa di leggi, leggine, regolamenti e permessi che da sempre avviluppa l’Italia: sarebbe un modo come un altro per scaricare ancora una volta il barile sui tecnici del Comune che di nuovo (ricordate il Polo Scolastico o le bollette IMU e TARI?) non ci farebbero una bella figura, e questo per colpa dei politici.

È forse per le legittime resistenze di chi la pensa in modo quasi totalmente opposto? Vedi l’atteggiamento di Luigi Verrengia che non perde occasione per ribadire che i sicuri benefici di uno strumento urbanistico così importante dovrebbero ricadere indistintamente su tutti i cittadini carinolesi e non solo su quei pochi indicati dalla Maggioranza, e quindi amici degli amici? Probabile ancora una volta, ma è inverosimile che la Maggioranza con i voti di cui dispone possa farsi frenare da una parte minimale dell’opposizione, anche se non vanno dimenticate le 80 osservazioni, ma anche per queste vale lo stesso discorso fatto poc’anzi.

O, infine, è a causa di resistenze interne alla Maggioranza stessa, resistenze che potremmo definire centrifughe, che quest’approvazione viene sempre rimandata tanto da far sembrare questo PUC una chimera, un sogno vano, una fantasticheria strana, insomma un’utopia senza fondamento per Carinola, un Comune che avrebbe disperatamente bisogno di concretezza?

N/S

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