Commissione Toponomastica: Italia il Paese degli estremi e Carinola è uno di questi

Parliamo di uno dei tanti scandali di cui siamo venuti a conoscenza dai servizi di “Pubblico spreco” della direttrice di SkyTg24 Sarah Varetto, per inciso vincitrice del carinolese Premio Serao 2015, scandalo riguardante la Commissione Toponomastica di Gela, comune siciliano nei mesi scorsi al centro di polemiche ed indagini per i costi complessivi del Consiglio comunale, e che ha in Carinola il suo eccesso opposto: in pratica il nostro Comune rappresenta per Gela quello che Dante chiamava “il contrappasso”.

La Commissione Toponomastica del comune in provincia di Caltanissetta negli anni 2013 – 2014 si è riunita per ben 413 volte (212 nel 2013 e 201 nel 2014), un iper-attivismo sospetto anche perché spesso le riunioni duravano circa mezz’ora, tempo necessario per un saluto, un caffè e sicuramente sufficienti per il gettone di presenza. Il massimo mensile è stato in media di 20 sedute ma nell’ agosto del 2014 si è scesi ad 11: evidentemente i componenti qualche settimana di ferie l’hanno fatta.

Ferie? A Carinola invece sono maestri di ferie, o meglio di menefreghismo e lassismo! Basti pensare che l’Assessorato alla Toponomastica solo alla fine del giugno scorso con delibera n° 69/2015 è stato affiancato dalla Commissione omologa per riorganizzare la toponomastica del comune di Carinola, a ben quattro anni dall’insediamento di questo Governo comunale all’indomani della vittoria di Impegno in Comune. Tale Commissione è presieduta dal Sindaco, Luigi De Risi, e composta dall’Assessore al ramo, Maria Teresa D’Angelo, responsabile effettiva tanto è vero che è da lei che dovrebbero esser convocate le riunioni, da un Consigliere di Maggioranza, Antimo Marrese, e da uno indicato dai gruppi di Opposizione, Luigi Verrengia.

Ecco, proprio Luigi Verrengia ha protocollato un’interrogazione ponendosi questi stessi quesiti, chiedendosi perché questa Commissione non si è più riunita dopo il 29.7.2015 e perché si continua a tenere quello che viene definito «un non più giustificabile atteggiamento».

Interrogazione protocollata
Interrogazione protocollata

Ragioni politiche? Motivi personali sicuramente più comprensibili ma non giustificabili, perché immancabilmente cadrebbero in second’ordine rispetto all’impegno che ci si è assunti di fronte alla Comunità Carinolese. La Commissione ha rilevanza storico-culturale, un’importanza che va ben oltre le beghe politiche e le piccinerie cui questi nostri Amministratori ci stanno abituando.

È un interesse diretto quello che ci muove? È questo il motivo della nostra filippica? Sì, siamo direttamente interessati considerata la nostra proposta di cambio nome di Piazzetta Vescovado, ma soprattutto, convinti come siamo che certi valori volino più alti di chiunque, siamo interessati a che non ci venga rubata anche la memoria, quella la difenderemo sempre!

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Novelio Santoro

 

 

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