Ogni volta che l’Amministrazione Comunale di Carinola prende qualche decisione riguardante la Cultura e cominci a sperare che sia la volta buona, subito succede qualcosa che ti fa capire che ti sei illuso per l’ennesima volta e che probabilmente questa (la Cultura con la “C” maiuscola) verrà sempre bistrattata da questi Amministratori.
Era già successo con la Pro Loco, fintamente al centro delle supposte attenzioni di quasi 300 iscritti che poi, abbandonata da quei signorotti delle tessere che se ne volevano dividere le spoglie, si sono ridotti a meno di 50 nel giro di pochi mesi fino al quasi definitivo De Profundis recitato da una politica incapace di capire che con la cultura non si scherza. Risultato? Nonostante gli accorati sforzi del presidente-amico Antonio Torrico, amico non perché di Casale ma perché chiunque si spenda per la cultura merita tale attributo, si sta riuscendo a distruggere quel poco di buono che s’era immaginato trasformando quel che resta della Pro Loco in un ectoplasma sempre più trasparente e addirittura inutile, è brutto dirlo ma parlano i fatti parlano più di ogni dichiarata intenzione.
Oggi si cambia obiettivo e si cerca di distruggere la Biblioteca di Carinola gestita dagli Amici dell’Associazione omonima. Mesi fa, su input di chi preferisce una calma piatta simile a un cimitero che non a un movimentismo giovane e allegro che può contribuire a far rimanere in vita un angolo del nostro Capoluogo, con la risibile scusa di fare poca Cultura si tolse la co-gestione di palazzo Petrucci/Novelli agli Amici della Biblioteca peer far sì che questa ritornaasse nella piena disponibilità dell’Ente carinolese. Là per là poteva sembrar pure una cosa buona, dolorosa, altamente dolorosa ma che probabilmente foriera di buoni frutti (assegnare le chiavi del Palazzo a una sola persona poteva risolvere quei problemi derivanti da una gestione condivisa).
Ebbene ieri notte, per la seconda volta in un paio di mesi, il PORTONE PRINCIPALE di questo Palazzo era aperto, dimenticato aperto, e si parla di una dimenticanza non certo occasionale o estemporanea ma più volte ripetuta facendo pensare ad un atteggiamento non diciamo abitudinario ma molto simile alla trascuratezza e quasi all’abbandono!
MA COME? In un periodo quasi tragico per la sicurezza della proprietà privata nel comune di Carinola, ci si permettono simili leggerezze? È questa l’attenzione che si riserva a tale importantissimo aspetto? Non abbiamo la benché minima intenzione di fare il nome dell’impiegato cui furono affidate le chiavi del Palazzo, in primis perché non siamo certi della sua identità ma soprattutto perché non vorremmo far passare il messaggio che sia lui l’unico colpevole della situazione di quasi-abbandono di un bene pubblico comunale quando invece è tutta la politica amministrativa che relega la Cultura all’ultimo posto dei propri interessi. E tutto ciò nonostante le belle, bellissime, quasi auliche parole, di chi finge di interessarsi della Cultura quasi a tempo pieno. Gente che merita un solo pensiero: ma si pensa forse che questo Comune sia abitato da gonzi?
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