Il riconoscimento di giornalista femminile ultima epigona di Matilde Serao che l’omonima Associazione carinolese sta per riconoscere a Sarah Varetto, direttrice dal 2011 dell’autorevole canale All News SkyTg24 della piattaforma satellitare di matrice anglosassone, segue la falsariga di questo Premio che da quel lontano 14 marzo 2003, data della I edizione vinta da Carmen Lasorella, giornalista e volto del Tg2 e inviata di RAI1, si è stabilmente attestato su criteri di competenza e prestigio che costituiscono a buon diritto il fiore all’occhiello del comune di Carinola che bene fa ad andarne fiero.
In principio quindi fu Carmen Lasorella, seguita negli anni da Natalia Aspesi, Giovanna Botteri, Donatella Trotta, Daniela Vergara, Lucia Annunziata, Rosaria Capacchione, Barbara Stefanelli e Titta Fiore, fino a Bianca Berlinguer trionfatrice dello scorso anno: a buon diritto, insomma, possiamo dire che il fior fiore della giornaliste è venuto a Carinola a rendere omaggio a Matilde Serao, e Sarah Varetto sarà solo l’ultima delle perle che vanno ad allungare questa nobile collana.
Succeduta alla guida di SkyTg24 ad Emilio Carelli, la giornalista è stata autrice, coordinando al meglio la sua redazione, di approfondite inchieste dedicate ad argomenti scottanti che, avviluppando come i tentacoli di una piovra il nostro Belpaese, rallentano lo sviluppo dell’Italia costringendolo ad essere uno spettatore, e nemmeno di quelli in tribuna d’onore, sul palcoscenico dell’economia mondiale.
Per limitarci agli ultimi anni basta citare:
– “Dissesto colposo”, uno special dedicato al confronto tra i danni provocati dagli eventi naturali (e dagli insulsi burocrati con la “colposa” connivenza di politici incapaci di fronteggiarli) che da qualche anno colpiscono lo Stivale con sempre più preoccupante regolarità, arginabili con investimenti oculati e ridotti, e i milioni di euro spesi per fronteggiare le emergenze così continue da divenire una parvenza di normalità, un’abnorme normalità;
– “Le mani sul Paese”, dedicato al dilagante fenomeno della corruzione in Italia, quel fenomeno che, secondo la classifica di Transparency International sulla corruzione, fa etichettare il nostro Paese come quello più corrotto d’Europa. Un dato sconsolante ma che è la diretta conseguenza del fatto che per ogni 100 euro spesi dalla Pubblica Amministrazione se ne devono per forza di cosa considerare 140 proprio per la corruzione ad ogni livello della macchina pubblica italiana. È dovuto questo, però, solo alla corruzione o anche alla foresta legislativa che consente a ogni malintenzionato di sguazzare nel pantano normativo italiano e che rende quasi “conveniente” delinquere? Non a caso già 2000 anni fa Tacito diceva «Corruptissima re publica plurimae leges» (moltissime sono le leggi quando lo Stato è corrotto).
– infine il recentissimo “Pubblico spreco” un’inchiesta giornalistica basata su un’affermazione tristemente d’impatto: se da sempre stati abituati a pensare che per tutta il primo semestre dell’anno lavoriamo per pagare le tasse governative, da oggi dovremo abituarci a convivere con un’altra scadenza, il 5 febbraio, giorno fino al quale dobbiamo esser consapevoli che ogni tassa e tributo da noi pagato, verrà letteralmente sprecato, buttato via, sacrificato inopinatamente sull’altare degli sprechi della Pubblica Amministrazione. Il tutto naturalmente condito da storie di impiegati pagati per non far nulla, materiali acquistati con soldi pubblici ma poi regolarmente inutilizzati, Commissioni politiche strapagate per non decidere niente. Insomma il poco edificante ritratto di un’Italia spesso sopravvalutata ma fatto con cifre e resoconti ufficiali, non con le vuote e populistiche parole con cui spesso ci ammorbano i politici.
Ecco, fustigare il potere con competenza e professionalità, far valere le proprie ragioni con la forza dei fatti: spesso era questo il motore che dava spinta all’agire di Matilde Serao, ecco perché Sarah Varetto ne è una degna erede.
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