Parlando con dei cari amici, che sono anche genitori e quindi da questo punto di vista sono avvantaggiati, sono venute fuori due proposte essenzialmente simili e ugualmente importanti visto che hanno la sicurezza come comune denominatore. Entrambe hanno già incontrato l’entusiastica approvazione dei responsabili delle due strutture casalesi direttamente interessate, l’Oratorio e i “Campetti” di Casale.
La prima, di più immediata e semplice attuazione, riguarda un CORSO DI GENERICO PRIMO INTERVENTO per i frequentatori dell’Oratorio Ain Karem in vista soprattutto del prossimo GrEst 2015, indirizzato quindi, in linea di massima, agli Animatori della Parrocchia, affinché svolgano ancor meglio il loro importantissimo ruolo di temporanei custodi dei ragazzi che vi parteciperanno, e da tenere a cura di uno dei tanti dottori casalesi (l’impegno temporale sarebbe minimo non richiedendo più di poche ore).
La seconda riguarda il DEFIBRILATORE, altrimenti detto BLSD sigla di Basic Life Support Defibrillation, utilissimo nel caso una persona sia colpita da arresto cardiaco, basti pensare alle tragiche morti del calciatore Piermario Morosini e del pallavolista Vigor Bovolenta, per non parlare dei tanti e gravi incidenti simili che accadono sui campi di calcio di periferia, tragedie che si sarebbero potute quasi certamente evitare se solo a bordocampo fosse stata prevista la presenza di un semplice defibrillatore, uno di quegli strumenti salvavita di cui si parla sempre troppo poco. La sua utilità nell’ambito del primo soccorso è oramai un fatto acquisito e riconosciuto da tutti.
La conferma dell’importanza della presenza di un defibrillatore è stata riconosciuta anche dal Governo italiano che in data 20 luglio 2013 ha pubblicato in Gazzetta Ufficiale una legge inerente il tema di salute e sport, che trasformava un decreto, denominato “Balduzzi” dal nome del ministro della Salute che lo ha emanato, che obbliga le società sportive a dotarsi di defibrillatori semiautomatici entro il 1 gennaio 2016.
Come ben si vede quindi non si tratta di un capriccio ma di una necessità, non il parto di menti annoiate bensì la presa d’atto di una realtà, quella stessa realtà che quantifica in soli 4 minuti il tempo entro cui effettuare manovre di rianimazione prima che il cervello possa subire dei danni a causa della forzata mancanza d’ossigeno, tempi che si possono dilatare di poco a seconda delle varie condizioni ambientali. È proprio l’esiguità di tale tempo che consiglia, anzi come abbiamo visto a breve obbligherà, ad investire nei defribillatori: solo avendoli a portata di mano lì dove si svolge attività sportiva si può pensare di salvare una vita umana messa a rischio da un arresto cardiorespiratorio.
Anni fa, era il febbraio del 2013 a Carinola fu organizzato un corso per l’uso del defibrillatore acquistato con soldi pubblici e presente al campo sportivo di Carinola, l’unico in una struttura sportiva del Territorio comunale di Carinola (un altro si trova presso il carcere di media sicurezza che però è una struttura pubblica).
Muoviamoci, investiamo sui nostri figli! Organizziamo una colletta, il prossimo torneo di Sport Contemporaneo che si terrà ai “Campetti”, ma qualsiasi altra iniziativa similare che verrà organizzata in quella struttura potrà essere “sfruttata”: l’impegno economico di ognuno sarebbe, anche qui, minimale, anche un euro a testa potrebbe aiutare a raccogliere una somma che si aggira sui 1.000 euro o poco più, cui bisognerà aggiungere quelli necessari per il corso di formazione del personale addetto all’uso del BLSD.
Non sarebbe la solita raccolta fondi per un pur divertente e sempre gradito panino in piazza, ma sarebbe un investimento per il domani, anzi per un domani più sicuro. Che ne dite, ci proviamo?
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