Con il definitivo SÌ del Senato, giunto dopo ben 18 anni di battaglie, diventa legge la norma contro gli ecoreati. I crimini contro l’ambiente non vengono più puniti con semplici contravvenzioni ma diventano dei veri e propri delitti: nel codice penale la nuova legge sugli ecoreati introduce veri e propri delitti contro l’ambiente, e precisamente cinque 1)) inquinamento ambientale; 2) disastro ambientale; 3) traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività; 4) impedimento del controllo; 5) omessa bonifica.
I tempi di prescrizione raddoppiano e le pene possono arrivare a 15 anni di reclusione. Vuol dire che da oggi più difficilmente si ripeterà la vergogna dei processi bloccati dalla decorrenza dei termini per disastri come la strage da amianto o l’inquinamento provocato da discariche alle falde idriche.
INQUINAMENTO AMBIENTALE
Il nuovo articolo 452-bis del codice penale punisce l’inquinamento ambientale con la reclusione da 2 a 6 anni e con la multa da 10.000 a 100.000 euro chiunque abusivamente cagioni una compromissione o un deterioramento “significativi e misurabili” dello stato preesistente “delle acque o dell’aria, o di porzioni estese o significative del suolo e del sottosuolo” o “di un ecosistema, della biodiversità, anche agraria, della flora o della fauna. Sono inoltre previste delle aggravanti: reclusione da 2 anni e 6 mesi a 7 anni se dall’inquinamento ambientale derivi ad una persona una lesione personale; reclusione da 3 a 8 anni se ne derivi una lesione grave; reclusione da 4 a 9 anni se ne derivi una lesione gravissima reclusione da 5 a 12 anni in caso di morte della persona. Ove gli eventi lesivi derivati dal reato siamo plurimi e a carico di più persone si applica la pena che dovrebbe infliggersi per il reato più grave aumentata fino al triplo, fermo restando tuttavia il limite di 20 anni di reclusione.
DISASTRO AMBIENTALE
E’ punito con la reclusione da 5 a 15 anni. Riguarda un’alterazione irreversibile dell’equilibrio di un ecosistema; un’alterazione dell’equilibrio di un ecosistema la cui eliminazione risulti particolarmente onerosa e conseguibile solo con provvedimenti eccezionali; l’offesa all’incolumità pubblica determinata con riferimento sia alla rilevanza del fatto per l’estensione della compromissione ambientale o dei suoi effetti lesivi, sia al numero delle persone offese o esposte al pericolo. Il disastro ambientale è aggravato ove commesso in un’area protetta o sottoposta a vincolo o in danno di specie animali o vegetali protette.
TRAFFICO E ABBANDONO MATERIALI AD ALTA RADIOATTIVITA’
L’art. 452-sexies punisce con la reclusione da 2 a 6 anni e con la multa da 10.000 a 50.000 euro il reato di pericolo di traffico e abbandono di materiali ad alta radioattività. Il delitto è commesso da chiunque abusivamente “cede, acquista, riceve, trasporta, importa, esporta, procura ad altri, detiene, trasferisce, abbandona materiale di alta radioattività ovvero, detenendo tale materiale, lo abbandona o se ne disfa illegittimamente”
IMPEDIMENTO DEL CONTROLLO
Punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni l’impedimento del controllo ambientale, negando o ostacolando l’accesso ai luoghi, ovvero mutando artificiosamente il loro stato. Il delitto di inquinamento ambientale e quello di disastro ambientale commessi per colpa e non per dolo sono puniti con pene ridotte fino ad un massimo di due terzi . Una ulteriore diminuzione di un terzo della pena è prevista per il delitto colposo di pericolo per l’ambiente.
Sono inoltre previste specifiche aggravanti nel caso di commissione in forma associativa dei nuovi delitti contro l’ambiente, il cosiddetto ravvedimento operoso, cioè una diminuzione di pena per chi collabora concretamente con l’autorità, e infine la confisca, in caso di condanna, delle cose che sono il prodotto o il profitto del reato o che sono servite a commetterlo. Niente confisca, però, quando i beni appartengano a terzi estranei al reato.