È di stamattina la notizia di un altro episodio di palese esasperazione legata alla gestione dell’emergenza cani randagi da parte del comune di Carinola.
Un allevatore che ha subito per la seconda volta un attacco di cani randagi affamati al suo gregge di pecore, ha lanciato il suo trattore contro uno degli alberi che adornano la facciata del palazzo comunale di Carinola, precisamente quello di fronte all’ufficio dei Vigili Urbani, inscenando una pericolosa protesta che poteva avere ben altre conseguenze, che solo grazie al sangue freddo degli astanti, che hanno calmato l’uomo comprensibilmente furibondo, si sono potute evitare.
Annosa questione quella del randagismo nel carinolese, annosa ma irrisolta: affrontare il problema liquidandolo col solito refrain che recita “Non ci sono soldi!” non solo è semplicistico, ma è anche pericoloso perché si gioca continuamente con l’incolumità delle persone. Una volta un bambino viene assalito da cani abbandonati e dev’essere trasportato al pronto soccorso, altre volte persone costrette a rinunciare a una passeggiata onde evitare un branco di cani naturalmente affamati ed ovviamente pericolosi, e questo solo per limitarci agli episodi più eclatanti.
Per farsi meglio un’idea della disastrosa situazione economica riguardante tale settore, basterebbe dare uno sguardo al carteggio intercorso tra il comune di Carinola e il responsabile del canile di Cellole, struttura presso cui si serve il nostro Comune, che lamenta un continuo ritardo nei pagamenti da parte dell’ente di Carinola.
A questo punto viene alla memoria qualcosa appreso poco tempo fa e risalente a pochi mesi addietro. L’Amministrazione del comune abruzzese di Canzano, in provincia di Teramo, ha adottato un disciplinare con cui ha dato via libera all’affido di cani ricoverati presso i canili convenzionati: oltre ad essere un atto di civiltà e un’opportunità di risparmio per l’Ente, poiché consente una riduzione dei costi a carico, è anche una chiara occasione di investimento per il cittadino, visto che si prevede la copertura delle spese per gli affidatari dei cani e l’esenzione dalla tassa sui rifiuti, per le utenze domestiche, fino a 800 euro per tre anni.
Allora? Invece di continuare a sperare che il problema si risolva da sé o a tentare la sorte giocando con l’incolumità o la disperazione della gente, non è il caso di studiare soluzioni simili?