Ricorda la trama di un film con Vincenzo Salemme e Giorgio Panariello (foto), ma questa è una realtà maledettamente seria anche se assume toni francamente grotteschi, ma doverosamente da accertare, il blitz di ieri a Sessa Aurunca dei ROS dei carabinieri di Roma, logisticamente appoggiati dal Comando CC locale, contro un fantomatico fiancheggiatore dell’ISIS.
«Perché hai usato il verbo colpire?» gli hanno chiesto gli investigatori. «Ho vissuto quattro anni in Norvegia – ha spiegato il curdo iracheno di 38 anni – e per tradurre in italiano uso un programma norvegese. Volevo scrivere incontrare e ha tradotto colpire». Sono stati già stati tutti rilasciati i cittadini stranieri fermati ed interrogati dopo il blitz scattato all’alba di ieri da parte dei reparti speciali dei carabinieri.
L’azione era partita per il sospetto d’essersi imbattuti in una «cellula» di jihadisti. Erano stati identificati sette cittadini di nazionalità pakistana, irachena ed afghana e le indagini erano volte ad appurare eventuali collegamenti con i miliziani dell’Isis.
Da una prima analisi relativa alla posizione degli stranieri sembrava che sul capo di almeno uno di loro sarebbe potuto pendere qualche reato. Dell’uomo, secondo quanto si apprende, era stata intercettata una comunicazione via sms che doveva giungere alla sua ragazza – questa la ricostruzione dei fatti – e che è finito invece sul cellulare di un uomo. Vi era riportato «colpiamo Ciampino». Ma non c’era nulla di vero in tutto questo. La frase è stata tradotta male dal traduttore di Google dal norvegese in italiano (doveva essere «incontriamoci a Ciampino»).
I carabinieri hanno fatto i dovuti accertamenti scoprendo che gli equivoci raccontati non erano delle invenzioni. A quel punto il giovane è stato rilasciato così come i suoi coinquilini, tutti con regolare permesso di soggiorno.
Ecco il vero obiettivo, a quanto pare purtroppo già centrato, del terrorismo di qualsiasi natura esso sia: spargere il terrore e costringere tutti, in primis le forze dell’ordine, a tenere sempre le antenne drizzare e a vivere in un continuo stato di allerta.