Periodicamente ci vediamo costretti a segnalare rapine, furti in casa, scippi, piccoli spacci di banconote fasulle: quest’oggi invece sono le truffe ad allertare il nostro mai sufficientemente elevato livello di attenzione.
Ieri Casale è stata vittima di almeno un paio di questi subdoli raggiri: due personaggi, non sapremmo come definire altrimenti tali spregevoli e viscidi individui, dall’aspetto inappuntabile, ben vestiti, e italianissimi, fingendosi non meglio precisati agenti assicurativi, e fornendo particolari che per l’impressionante precisione fanno pensare a meticolosi preparativi o, come spesso succede, ad un appoggio locale, sono riusciti a farsi consegnare da una poco scaltra signora la cifra di 800 €.
A quanto pare “l’impresa” sarebbe stata ripetuta a breve con altre due ignare persone, simulando chissà quale altro stratagemma, fruttando un nuovo e non disprezzabile bottino di 600 €, di più però non sappiamo perché comprensibilmente questo genere di reati difficilmente viene a galla per le chiare implicazioni psicologiche subite, che vanno ben al di là del danno economico.
Ergersi a maestrini non è proprio il caso per nessuno, anche perché simili infortuni sono perennemente in agguato e potrebbero capitare a chiunque ma dare l’allarme affinché il nostro livello di attenzione si innalzi è sicuramente doveroso.
4 thoughts on “Truffe in paese”
Una vecchia battaglia persa, i VV.UU. dovrebbero autorizzare tutti, dico tutti, nessuno escluso, per fare il porta a porta. Dovrebbero poi controllare, ma diciamoci la verità i VV. UU. di Carinola amano fare il codazzo ai politici per chiedere piaceri personali, antenne sul proprio terreno, esame da infermeri, posti in strutture sanitarie private, servizio civile, chi più ne ha più ne metta, lasciano a desiderare relativamente ad impegno e professionalità.
Ano-nimo
Non tutti, quasi. Compreso i “due marescialli casanovesi”.
È giusto e utile per la comunità di Casale che abbiate reso noti i fatti accaduti ieri circa le truffe. Se la signora derubata sia scaltra o meno non sta a voi giudicare, perché in quel momento non eravate voi presenti e sostanzialmente potete essere a conoscenza dei fatti in maniera approssimata. La signora in questione oltre al danno, ha subito anche una beffa perché si sarà sentita in qualche modo ridicolizzata.
Sono stato per un po’ a scegliere un aggettivo da attribuire alla signora, che d’altra parte conosco personalmente, proprio per non urtare la sensibilità di nessuno: a quanto pare non ci sono riuscito e me ne scuso, del resto io sono il primo a definirmi “poco scaltro” in più di un’occasione.