I più attenti si saranno accorti che la Pasqua cade sempre di domenica, ogni anno … Scherzi a parte, sappiamo tutti che la Pasqua è una festività cosiddetta mobile, e che la sua data varia di anno in anno perché è correlata al ciclo lunare.
La regola che fissa la data della Pasqua cristiana fu stabilita nel 325 dal Concilio di Nicea: la Pasqua cade la domenica successiva alla prima luna piena di primavera. Di conseguenza essa è sempre compresa nel periodo dal 22 marzo al 25 aprile. La Pasqua ebraica e la Pasqua cristiana seguono regole di calcolo differenti e quindi non cadono sempre nello stesso periodo. All’interno del cristianesimo poi vi sono due regole differenti a seconda che si usi il calendario gregoriano (cattolici e protestanti) o quello giuliano (ortodossi). Queste due regole in alcuni anni danno la stessa data (e quindi tutti i cristiani festeggiano la Pasqua nello stesso giorno), in altri anni date differenti.
Ma in ogni caso quella iniziale non era totalmente una battuta, poiché prima di quella data ci furono diversi interventi per cercare di regolarizzare un argomento che creava non poche discussioni a livello dogmatico visto che causò anche fratture e contrasti con l’allora unita chiesa d’Oriente. Fu papa Pio I (papa fino dal 140 al 155 e poi proclamato Santo) a regolarizzare la fissazione della Pasqua alla prima domenica successiva al 14 di nisan (mese asiatico corrispondente a marzo/aprile) in modo che in ricordo della Resurrezione di Gesù Cristo capitasse sempre di domenica, compiendo così una prima distinzione con la Pasqua ebraica, celebrata nel plenilunio del 14 di nisan, prescindendo dal giorno in cui cadeva.
Tale regola fu poi confermata da papa Vittore I (papa dal 189 al 199 e anch’egli proclamato santo): mentre il vescovo Policrate di Efeso e gli altri vescovi dell’Asia Minore, tutti scomunicati, continuavano a celebrarla il 14 di nisan (da qui il loro nome di Quartodecimani). Per dirimere la questione fu anche riunito un sinodo a Roma, il primo di cui si ha notizia, e si chiese il parere dei vescovi delle varie comunità occidentali e orientali, ma alla fine fu papa Vittore ad imporre il suo pensiero minacciando di scomunica i dissenzienti.
Per inciso ricordiamo che secondo lo storico Tertulliano, san Vittore fu il primo papa a rifarsi al passo evangelico di Matteo 16,18 s. («Tu sei Pietro… ») per motivare il primato del Pontefice sugli altri vescovi, preminenza testimoniata dall’epilogo della vicenda.
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Novelio Santoro
One thought on “La datazione della Pasqua”
Ci voleva proprio questa precisazione sulla data della PASQUA poichè c’è molta confusione in giro.
Bene e bravo Novelio
Donato