Seppur da lontano seguo con molta attenzione il dibattito che si sta sviluppando in questi giorni sui social relativamente alla presenza di profughi nel nostro territorio.
Sappiamo tutti che i social sono strumenti utili per approfondire conoscenze ma spesso diventano come armi in mano ai bambini. Rimango comunque esterrefatto per alcuni toni e per le contraddizioni che provengono, ahimé, sopratutto da gente del mio paese Nocelleto. Contraddizioni che provengono da chi si professa cattolico cristiano, da simpatizzanti dell’area politica di centrosinistra, da simpatizzanti dell’area politica di centrodestra.
Ai primi vorrei ricordare le parole di rara bellezza e di Misericordia del Vangelo di Matteo “… perché ho avuto fame e voi mi avete dato da mangiare, avevo sete e voi mi avete dato da bere, ero forestiero e mi avete ospitato…”;
ai secondi mi piace ricordare le belle intenzioni contenute nella Carta dei valori del PD, il più grande attore dell’area, “Noi i democratici, amiamo l’Italia. Amiamo la ricca umanità della sua gente, … amiamo il senso profondo di ospitalità e solidarietà…”;
ai terzi consiglierei la lettura di uno dei tanti libri che ci raccontano storie di profughi che è quello di Domenico Quirico dal titolo: Esodo. Storia di un nuovo millennio: “Abitanti di un mondo in declino, trepidiamo soltanto per la nostra ricchezza, proprio come i popoli vecchi, le civiltà al tramonto. E non ci accorgiamo che nelle nostre tiepide città, in cui coltiviamo la nostra artificiale solitudine, vi sono già alveari ronzanti, di rumore e di colore, di preghiera e furore. Il mondo di domani”.
Cari amici tutti bisogna essere consapevoli che ci troviamo di fronte ad un fenomeno strutturale e stando agli studiosi durerà almeno venti anni e tutta l’Europa dovrà fronteggiare e governare un esodo biblico che interesserà 50/60 milioni di persone disperate. Immaginare che tutto si possa risolvere con qualche sterile, pretestuosa e demagogica protesta è quanto di più inopportuno e sbagliato che si possa fare.
Dal mio modesto, come al solito opinabilissimo, punto di vista è necessario innanzitutto il controllo di qualità dei centri ospitanti che come tutti sappiamo sono di tre livelli a seconda del numero degli ospitati, quindi gli organi preposti devono valutare immediatamente:
a) se il centro assistenza è idoneo sotto l’aspetto degli spazi e dell’igiene;
b) se la qualità dei pasti è buona;
c) se il personale impiegato impiegato dispone di tutte le figure contemplate dalla legge.
Dopodiché mi aspetterei e mi piacerebbe dare una mano alle tante e tanti bravi attivisti della parrocchia e volontari dell’associazionismo non profit presenti nella nostra comunità che interagendo con il mediatore socio-culturale e linguistico, figura portante del Centro, si possa facilitare una pur minima integrazione dei profughi e bisogna ricordare, altresì, che la quasi totalità degli ospitati non sono emigrati economici ma sono profughi in attesa di avere lo status di rifugiati politici e che anelano di raggiungere i propri parenti ancora vivi ed i loro amici sparsi in Europa Centrale e Nord Europa.
Tuttavia per essere subito operativo e per non fermarmi alle belle intenzioni, da parte mia la disponibilità sin da subito ad ospitare, naturalmente gratuitamente, per tutto il tempo che vorranno due profughi a pranzo e cena.
Con la speranza che altre porte si spalanchino per offrire generosamente un po’ di calore e qualche sorriso a persone che scappano dalle guerre, dalle torture, dalle sevizie e dalla morte sfidandola tutti i giorni per approdare in paesi che offra loro Umanità.
Lorenzo Razzino
ex Presidente del Circolo PD di Carinola – condannato in contumacia – in attesa di riscontro del ricorso presentato al sen. Franco Mirabelli, Commissario PD di Caserta
5 thoughts on “Noi ed i profughi”
Mi piace, condivido ed apprezzo in toto il contenuto dello scritto. I migranti ( noi siamo stati e siamo tali) prima di ogni altra cosa sono persone, uomini e come tali vanno considerati. Per lo spirito cristiano che tanti professano e pochi applicano, e per il punto di vista laico che, comunque, ci invita alla fratellanza verso i nostri simili. Nicola Aurilio.
ai profughi (disoccupati, padri di famiglia senza lavoro, senza tetti, etc.) interni italiani chi li assiste?
“”tende per gli italiani, hotel per gli immigrati. più accoglienza di così.””
un’antico proverbio recita “arriva il lupo dalla foresta e caccia il padrone di casa”
altro che accoglienza!!!!!
Leggo tanta ignoranza! Troppa! Informazione è seria lettura questo mi sa che manca ad alcuni commentatori di questo tipo!
un buon padre di famiglia pensa prima ai propri figli e poi se ce il tempo e la disponibilità a quegli degli altri, altro che ignoranza!!!