La Festa della Vendemmia comincia a svelarsi

Siete pronti a scoprire la storia e i luoghi di Casale? Domenica 22 Settembre andremo alla scoperta delle bellezze che arricchiscono la piccola frazione di Casale, nel Comune di Carinola, attraverso un meraviglioso percorso. Con noi sarà presente una guida che ci racconterà la storia dei punti che esploreremo.

Inizieremo con la visita della Chiesa parrocchiale dei Ss. Giovanni e Paolo, riconducibile alla seconda metà del XVI secolo, circostanza che, rispondendo alle esigenze di un aggregato in espansione, avrebbe prodotto una saldatura tra i due principali nuclei insediativi, ovvero i Vignai e Santo Janni.

Dopo questa tappa, saremo immersi nel verde della collina che conduce alla cappella di San Paolo. Su questo colle sorge una cappella, che forse insiste su un’antica fabbrica romana come si evince dalle due pietre angolari, la cui esistenza è attestata già nel 1308 dalle Rationes Decimarum Campaniae, ma probabilmente già presente a partire dal secolo XI. Infatti, nel liber mortuorum della parrocchia SS. Giovanni e Paolo il Sacellum divi Pauli è sempre accompagnato dall’aggettivo “vetus” ad indicare l’antichità della costruzione.

Successivamente saremo ospiti nei vari vigneti presenti sulla collina, dove ci verrà raccontata la storia del Falerno con le caratteristiche e le particolarità della zona.

Come ultima tappa, andremo a visitare il Santuario di Santa Maria delle Grazie. La costruzione è collocabile tra la metà del 1400 e gli esordi del 1500. Nell’area retrostante è situato l’antico Putridarium, il cimitero ipogeo attualmente visitabile nei soli due ambienti sotterranei superstiti.

Al termine del percorso, ritorneremo nel centro del Paese ad ammirare e festeggiare insieme l’evento della “Festa della Vendemmia”.

Ci sarai domenica? Ti aspettiamo!

Ufficio stampa Festa della Vendemmia

2 thoughts on “La Festa della Vendemmia comincia a svelarsi

  1. Ada Ullucci.S.Pasquale.

    50 anni fa non c’ era la “festa della vendemmia,” c’ era la vendemmia lunga e allegra.L’ uva si” acciaccava còn i piedi in matrelle poste su botti grosse e alte trasportata in tinelle su lunghi traini tirati da poveri ciucci.I ragazzi si divertivano apestarla e guadagnavano qualche soldo.Io bambina qualche volta mifacevo buttare su.

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  2. Anonymous

    Tiempe belle ‘e ‘na vota, tiempe belle addò state? Vuje ce avite lassate, perchè nun turnate?
    ” OGGI CHE PECRUNDIA”

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