Ci siamo! Quando ancora non abbiamo festeggiato il compleanno di Nostro Signore Gesù, con l’abituale consegna del Calendario da parte della Commissione Festa San Paolo, che già da un po’ sta lavorando alacremente, ci proiettiamo verso i festeggiamenti che i casalesi dedicano al loro Santo Patrono. Di seguito riportiamo il messaggio augurale a firma della Commissione, don Luciano e don Manuel, probabilmente uno dei suoi ultimi atti prima del “trasferimento” a Mondragone.
Unica nota stonata, la mancanza tra componenti della Commissione Festa del povero Tonino Feola che purtroppo ci ha prematuramente lasciato pochi mesi fa: la sua era una presenza costante in queste occasioni.
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Carissime famiglie,
ci apprestiamo a vivere con la grazia di Dio il nuovo Anno 2024. In sintonia con quanto chiede Papa Francesco vogliamo prepararci in questi 365 giorni al grande Giubileo. Desiderio del Papa è vivere l’anno giubilare come una grande “sinfonia” di preghiera per ritrovare la bellezza di stare alla presenza del Signore, ascoltarlo e adorarlo; per ringraziarlo dei tanti doni del Suo amore per noi, lodare la Sua opera nella creazione, che impegna tutti al rispetto, all’azione concreta e responsabile per la sua salvaguardia.
Perché questo stile di preghiera? Come concretizzarlo?
Preghiera come voce “di un cuore solo e un’anima sola” (cfr. At 4,32), che si traduce nella solidarietà e nella condivisione del pane quotidiano. Preghiera che permette ad ogni uomo e donna di questo mondo di rivolgersi all’unico Dio per esprimergli quanto è riposto nel segreto del cuore. Preghiera come via maestra verso la santità, che conduce a vivere la contemplazione anche in mezzo all’azione.
Questo atteggiamento e stile di preghiera lo possiamo riscoprire anche grazie alla testimonianza del nostro amato patrono, l’Apostolo Paolo. Nei suoi scritti non fa un’esposizione sistematica sulla preghiera, ma ne sottolinea sempre l’importanza per poter vivere da autentico discepolo di Cristo! La preghiera è infatti il cuore del messaggio di San Paolo, è espressione fondamentale della sua appartenenza a Cristo, è dialogo che si sviluppa da un’alleanza, da una comunione che parte da Dio e trova risposta in Lui. Leggendo San Paolo possiamo ridare slancio alla nostra preghiera perché essa, al di là delle nostre buone intenzioni, si stanca, si logora, si debilita e ha sempre bisogno di affinarsi, ridarsi freschezza, smalto, autenticità.
Tutte le lettere di Paolo dopo il saluto iniziale esprimono un ringraziamento a Dio. Paolo ringrazia sempre, benedice Dio, manifesta grande gioia non per sé stesso ma perché la predicazione del Vangelo è stata accolta e le comunità cristiane crescono nella fede e nell’amore.
Proviamo anche noi nel corso di questo nuovo anno ad avere nel cuore un grande sentimento di gratitudine per quello che Dio ci donerà da vivere. Ravviviamo la bellezza della preghiera e troviamo in essa il punto di forza per poter affrontare la vita di ogni giorno alla luce del Vangelo.