Quasi centenaria, ma accompagnata fino alla fine da una mente lucidissima, si è spenta alle 6,55 di stamane in San Ruosi di Carinola Adele Marini Ceraldi. Pubblicista del Giornale di Napoli e articolista per Il Mattino di Napoli, curò la nuova edizione dell’opera Saggio Istorico della Città di Carinola (edito per i tipi di Fiorentino Editrice s.p.a., 28 gennaio 1978) di Luca Menna, «primo scrittore che ha parlato della città romana che è sepolta nella zona vincolata», come testualmente chiosa Adele Marini Ceraldi alludendo al vincolo concesso dal Ministro per i beni culturali ed ambientali alla zona archeologica di Foro Claudio (Ventaroli di CARINOLA).
Ispettrice onoraria della Soprintendenza per i beni archeologici e ambientali, Adele Marini Ceraldi ha saputo adattarsi alla realtà in cui viveva essendo una carinolese d’adozione ma che si è battuta fin quando ha potuto per la valorizzazione del territorio dove risiedeva. A tal proposito ci piace ricordare una sua lettera aperta all’Amministrazione Comunale di Carinola pubblicata insieme al Saggio di Luca Menna cui si accennava poc’anzi:
«Mi sembra che ci siano motivi più che validi per inserire nel piano regolatore una strada che colleghi l’Appia con questa zona archeologica di primaria importanza. Una realizzazione abbastanza facile se si pensa che esiste già una specie di tratturo di campagna che, attraverso terra, raggiunge la Via Appia in breve tempo. Si tratta solo di trasformare questo in una via transitabile ai moderni mezzi di comunicazione. L’Episcopio di Ventaroli, con la collina contenente i reperti di Forum Claudii. può oggi competere degnamente con S. Angelo in Formis, e domani, quando la città di Foro Claudio rivedrà fa luce, potrà reggere il confronto col borgo storico di Casertavecchia. Ma il collegamento di questa zona con l’Appia deve avere fa priorità assoluta su qualsiasi altro lavoro in loco. S. Ruoti 13 di-settembre 1976. (dalla lettera-reclamo al piano regolatore presentato dal Comune dl Carinola in data 13 ottobre 1976)»
Infine un ricordo personale risalente all’11 luglio del 2015, giorno della consegna del Premio Matilde Serao alla giornalista Sarah Varetto all’epoca direttrice di SkyTg24. In quell’occasione le fu conferita la carica di Presidente Onoraria dell’Associazione Matilde Serao un bel riconoscimento alla carriera di chi decenni fa ha recuperato la memoria della ventarolese cui è intestato il Premio: beh veramente gustoso fu il siparietto con il direttore Alessandro Barbano che simpaticamente la invitava a non leggere tutto il discorso che si era preparata, a quel punto la signora Marini Ceraldi sottolineava che «ognuno è figlio della propria epoca» e «che si era diligentemente appuntata quattro parole e preferiva non parlare a braccio», ma dando in realtà la netta impressione che lei invece dall’alto dei suoi splendidi novant’anni era perfettamente inserita nei tempi moderni, anzi li padroneggiava adeguatamente visto che diede il meglio di sé in quelle poche battute scambiate proprio a braccio.
All’avvocato Enzo Ceraldi e alla famiglia tutta vadano le più sincere condoglianze della redazione di casaledicarinola.net.