Il Sindaco Città di Sparanise, Salvatore Martiello, è stato assolto con formula piena dall’accusa di tentativo di induzione indebita nei confronti della Pro Loco di Sparanise per fatti risalenti a indagini relative alle festività natalizie per l’anno 2017/2018. L’accusa venne formulata del GIP del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere e costò al Primo Cittadino di Sparanise la misura cautelare degli arresti domiciliari e un periodo di divieto di dimora nella propria città.
Ci corre l’obbligo di pubblicare l’esito del relativo processo concluso in nome dell’osservanza della deontologia professionale spesso ignorata ed anche rispondendo ad una cortese quanto ovvia richiesta del Sindaco di Sparanise stesso cui vanno i nostri migliori auguri.
Il suo Ufficio Stampa ha rilasciato la seguente nota:
Al termine della requisitoria, ripercorrendo le fasi processuali, acclarando l’insussistenza dei reati ascritti al sindaco di Sparanise Salvatore Martiello e alla segretaria comunale Daniela Rocco, il pubblico ministero ha chiesto al Presidente del collegio giudicante Dott Giovanni Caparco l’assoluzione dei due imputati perché il fatto non sussiste. Termina cosi una delle vicende più tristi degli ultimi 50 anni della storia politica sparanisana. Un’assoluzione che giunge dopo un arresto, una detenzione ai domiciliari, un lungo periodo di divieto di dimora nella sua città. C’è sicuramente gioia ma anche un pizzico di amarezza per le motivazioni e le modalità in cui l’intera vicenda si è svolta. Per la gogna mediatica alla quale è stato sottoposto Salvatore Martiello, spesso senza diritto di replica, al livello di barbarie raggiunto dalla politica locale che, evidentemente, ha scelto di non accettare la volontà popolare e perseguire, in nome di una legalità che nella sostanza di oggi dice tutt’altro, strade che di politico non hanno nulla.