Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha fatto oggi il punto della situazione sull’epidemia, sulla campagna vaccinale, sulla scuola e sulle imminenti decisioni che verranno adottate in relazione all’andamento dei contagi.
Dopo i primi minuti dedicati all’insediamento del neonato Governo, il discorso del prof. Mario Draghi è stato elogiato per la ricerca della sobrietà nella comunicazione, che si è intenzionati a riportare nelle sedi istituzionali e non abbandonata ai tweet e ai social, ma criticato per il velato accostamento Meridione-criminalità organizzata ricordando che il Sud, e segnatamente la Campania, è anche altro per le sue eccellenze tecniche, De Luca è passato ad analizzare gli spinosi aspetti della pandemia da Coronavirus.
«Il dato disarmante è che in Italia non c’è neanche una pattuglia che controlla. Agghiacciante il rilassamento generale, con qualche grande città della Campania abbandonata a sé stessa. Con questa situazione è inevitabile andare nuovamente in arancione con il blocco per bar e ristoranti.
Sul fronte vaccini abbiamo avuto meno della metà dei vaccini che ci erano state destinate. Solo a fine febbraio arriveremo al completamento del vaccino per il personale sanitario. Abbiamo già vaccinato 15mila ultra ottantenni. L’unica cosa che avremmo dovuto fare era quello di dotare le aziende delle tecnologie per produrre i vaccini in Italia.
Ad oggi i vaccinati in Campania sono solo 105mila. Calcoliamo per la prima settimana di aprile 500mila persone vaccinate. Dobbiamo arrivare a 4milioni e 600mila persone. Con questo ritmo ci metteremo due tre anni per completare la campagna vaccinale. Questa cosa ci espone a nuove varianti non coperte dai vaccini.
Come Regione abbiamo già subito una sperequazione nella prima fase, e adesso ci stiamo muovendo sul piano internazionale per acquistare alcuni milioni di dose di vaccino, avendo chiaro che li somministreremo solo dopo la validazione e l’autorizzazione delle autorità sanitarie europee».