È da più di 15 anni che Lunarte si occupa di cultura nel e per il territorio ma è la prima volta, probabilmente, che assistiamo alla pubblicazione di un Avviso pubblico per l’assegnazione di un immobile comunale da destinare ad attività associative. Abbiamo memoria, negli anni, di assegnazioni dirette, che hanno riguardato ovviamente anche noi che scriviamo – “io Associazione chiedo di poter utilizzare quel determinato spazio per quella determinata attività e tu Amministrazione mi accordi il permesso” – ma non ci risulta si sia mai ricorsi a un vero e proprio Avviso pubblico, cosa che invece è accaduta, a sorpresa, pochi giorni fa.
Ammettiamo che l’Avviso (“scoperto” su internet quasi per caso) ci lascia un po’ spiazzati e non soltanto per l’eccezionalità dell’evento in sé, quanto anche perché in esso si fa riferimento ad attività che avrebbero la precedenza nell’assegnazione se indirizzate ad ambiti che, seppur fondamentali per qualunque realtà piccola o grande che sia, non rientrano in quella che per noi è la vocazione primaria di un luogo come l’Auditorium (tralasciamo le nostre considerazioni sull’esito finale degli onerosi lavori di ristrutturazione, pianificati e svolti da chi probabilmente in un teatro o in una sala da concerto non è entrato mai; ma questo è un altro discorso).
Sia ben chiaro: che quel luogo oggi sia finalmente abitato da persone, adulti e soprattutto bambini, è un pensiero che ci dà speranza e sosteniamo con forza chi si sta impegnando quotidianamente affinché quel cancello non resti chiuso; e speriamo che queste attività continuino. Non è questo il punto.
Le domande che oggi (ma non da oggi) rivolgiamo a noi stessi, ai cittadini, a chi ha amministrato Carinola e a chi tra pochi mesi la amministrerà, in questo momento sono altre.
L’amministrazione futura sarà capace di dare finalmente vita a visioni da tradurre in progetti a lungo termine?
Avrà la voglia di costituire finalmente un tavolo serio di confronto tra associazioni e politica che abbia come unico scopo la creazione di una rete di associazioni, con un capofila, in modo che ciascuna di esse sia in grado di svolgere l’attività del proprio settore, in coordinamento ma ciascuno secondo la propria vocazione?
Nell’arco di pochi metri abbiamo tre strutture abbandonate a se stesse – come tutto il resto – perché prive di una reale progettazione: Auditorium, Palazzo Marzano e Palazzo Novelli. Chi sarà capace di raccogliere la sfida che la contemporaneità ci sta lanciando, e non certo da oggi? Potremmo insieme rendere Carinola finalmente una cittadella della cultura e delle buone pratiche? Le amministrazioni future hanno intenzione di immaginare -e possibilmente realizzare- una strategia al fine di creare economia culturale e quindi non lasciare che questa nostra “Pompei del ‘400” continui a essere considerata una Terra di nessuno?
Stiamo immaginando l’impossibile? Eppure il fare del prodotto culturale anche economia è una pratica ormai consolidata in molte realtà simili alla nostra.
Noi siamo mille passi indietro; e non vediamo progresso, ma soltanto un desolante regresso.
Noi qualche proposta ce l’avremmo. Ne parliamo?
Associazione Culturale Lunarte