Caserta è tra le città meno digitali d’Italia: è al 102esimo posto su 107 comuni capoluogo per i ritardi sul fronte della digitalizzazione. Seguono Carbonia, Nuoro, Enna, Chieti e, ultima, Agrigento. Tra i fanalini di coda anche Taranto (100°), Avellino (101°).
È quanto emerge dalla classifica di ICity Rank 2020, l‘annuale rapporto che dal 2012 FPA, il Forum sulla Pubblica Amministrazione, stila sulle Smart City in Italia, realizzato quindi per aggiornare costantemente l’evoluzione dei centri urbani verso città più intelligenti.
Ai primi dieci posti della classifica di ICity Rank 2020 ci sono Firenze, Bologna, Milano, Roma, Modena, Bergamo, Torino, Trento, Cagliari e Venezia che hanno un livello di digitalizzazione “molto avanzato”, seguite da un gruppo di altre 15 di livello “avanzato”: Parma, Reggio Emilia, Palermo, Pavia, Brescia, Genova, Lecce, Cremona, Prato, Bari, Pisa, Verona, Vicenza, Bolzano e Forlì. Ci sono poi 23 città con un livello “discreto”: Rimini, Mantova, Livorno, Monza, Piacenza, Siena, Ravenna, Treviso, Udine, Perugia, La Spezia, Napoli, Ferrara, Novara, Pordenone, Padova, Trieste, Lodi, Arezzo, Pesaro, Ancona, Verbania, Lecco. E ancora 24 capoluoghi di livello “intermedio” e altri 27 con una digitalizzazione solo “avviata”.
È questa solo l’ultima certificazione di quello che l’esperienza diretta ci fa toccare quotidianamente con mano. Ma c’è un’altra considerazione da fare: se Caserta è tra le ultime città d’Italia, Carinola è sicuramente tra gli ultimi Comuni di Caserta! Degli 8 indicatori presi in considerazione per la classifica di ICity Rank 2020 ovviamente nessuno, e sottolineiamo NESSUNO, è nemmeno lontanamente soddisfatto, ma forse nemmeno conosciuto nel nostro Comune: se infatti parliamo di
Accessibilità online dei servizi pubblici
Disponibilità di App di pubblica utilità
Adozione delle piattaforme digitali
Utilizzo dei social media
Rilascio degli open data
Trasparenza
Implementazione di reti Wi-Fi pubbliche
Tecnologie di rete intelligenti
… rischiamo di fare un balzo verso l’ignoto.
Con questo intendiamo dare tutta la colpa al decaduto sindaco di Carinola Antonio Russo? Ovviamente no, sappiamo bene che ha cercato di riallacciare i rapporti con la società Open Fiber concessionaria governativa per la digitalizzazione dei Comuni d’Italia che prima ha avviato i lavori nel carinolese, ci ha bucherellato ancor di più le strade-gruviera e poi se n’è andata perché attirata da realtà ben più grandi e chiaramente più convenienti dal punto di vista dell’immagine pubblicitaria.
Abbiamo quindi intenzione di assolvere totalmente il Sindaco? Anche qui il nostro NO è forte è chiaro: se Open Fiber ha potuto spadroneggiare, fare i comodi propri, è grazie a chi gliel’ha permesso, quindi i politici carinolesi, il cui tentativo di rimediare è arrivato tardi, CLAMOROSAMENTE TARDI! E quindi tutto questo grazie a chi? Grazie a una classe politica locale, TUTTI, che raramente ha pensato al decoro urbano, al bene comune, ma che è sempre e solo assorbita da ricorrenti beghe politiche e da pensieri riguardanti il proprio particulare e che adesso sta affilando i coltelli per perpetuare sé stessa! Carinola glielo consentirà di nuovo?