Sono ormai quasi due giorni che il Pronto Soccorso dell’Ospedale “San Rocco” di Sessa Aurunca è chiuso per la normale operatività e quindi per i ricoveri di routine.
Il problema, manco a dirlo, è quello solito di questi giorni in cui l’emergenza pandemica sta mordendo in una maniera feroce, sia l’intero Paese, sia la Campania, sia la nostra provincia di Caserta. Inizialmente erano due i ricoverati positivi al Coronavirus ma, essendosene a questi aggiunti altri due, si è deciso di prendere la dolorosa decisione di chiudere il Pronto Soccorso.
Perché tutto ciò? Per quale motivo ci si trova in queste condizioni quando si sta affrontando qualcosa di atteso da mesi ormai?
E qui veniamo al problema: la provincia di Caserta dopo l’attivazione degli Ospedali-Covid di Maddaloni e di Santa Maria Capua Vetere, la saturazione del primo e quella prossima del secondo, si trova di fronte all’endemico problema dei posti-letto, un problema proprio di tutto la regione Campania.
Prospettive di riapertura del pronto soccorso? È ovvio che la speranza di un ritorno alla normalità nel più breve tempo possibile sia l’obiettivo della dirigenza e del personale sanitario dell’ospedale di Sessa Aurunca, ma il futuro non è che sia roseo: va da sé che è ovvio che ogni speranza di riapertura risiede nella possibilità di trasferire i pazienti Covid-positivi in altri ospedali a questo dedicati, altrimenti per il nosocomio di Sessa si apre la stessa prospettiva dell’ospedale di Teano che, contrariamente a quanto previsto, da alcuni giorni è stato adibito a struttura Covid.