Casale di Carinola: prima con acqua non potabile e poi addirittura senza acqua… come a Casanova nel recente passato…
Appunto il passato, se io fossi un amministratore comunale o mi proporrei per esserlo in uno dei primi punti di programma metterei il rinnovo della rete idrica, ormai obsoleta e che fa “acqua” da tutte le parti. Oltretutto su questa materia pare, se non vado errato, si potrebbe attingere a cospicui fondi europei.
Ma siccome abbiamo una classe politica locale, che è quella che è… per incapacità o per calcolo, forse più incline ai rattoppi che non al ripristino strutturale delle moltissime carenze che “governano” la nostra ormai stanca e sfiduciata comunità… ecco che periodicamente le criticità presentano il conto, come sempre, molto esoso per una sfinita ed oserei dire disincantata ed impoverita, sotto tutti i punti di vista, società carinolese.
Un gigantesco fallimento politico che ormai si perpetua da circa 30 anni i cui protagonisti, al vertice sempre le stesse sei-sette personaggi in prima persona o quando non in prima persona avanti con patti di non belligeranza o di accordi e collaborazione tra parti apparentemente rappresentanti della maggioranza e dell’opposizione per il rilancio dell’azione amministrativa e ancora si alternano come niente fosse e come non fossero tutti loro i colpevoli di un disastro amministrativo non facilmente colmabile in tempi brevi e con l’aggravante di poche capaci individualità, di volta in volta espresse con il voto, che si piegano e si omologano ad un miserevole andazzo e si prestano a difendere l’indifendibile anziché curarsi di avere una propria distinta e distante personalità per poter esprimere le proprie capacità e la propria libertà d’azione nell’interesse vero della comunità e non nell’interesse di piccoli personaggetti locali.
Peccato…
Lorenzo Razzino
2 thoughts on “Ancora sulla crisi idrica di Casale di Carinola”
QUESTO SI CHE E’ VANGELO
B R A V O
IL COMUNE DOVE LE COLPE SONO SEMPRE DEGLI ALTRI
Siamo ancora affetti da “Gattopardismo”, i nostri politici comunemente indaffarati in patetici esibizioni di melodrammatica nullità oltraggiosamente definiti “POLITICA”.
I veri governanti siamo noi, chi ci “rappresenta” istituzionalmente altro non è che l’immagine di noi stessi, quella di cui ci vergogniamo riflessa nello specchio della nostra povertà intellettuale e morale.
I miserabili siamo noi e dalla nostra miseria tiriamo fuori il peggio che servilmente quanto spudoratamente accettiamo e alimentiamo.
Come pretendiamo che dal fango in cui siamo atavicamente impantanati e che non bonifichiamo con fermezza sia possibile emeergere “miracolosamente canditi”.