«L’associazione Futura Caserta esprime solidarietà a Giovanni Luca Teratone, lavoratore e Rsa della Filctem Cgil licenziato dalla Nuroll S.p.a. – azienda turca specializzata in produzione resine, imballaggi e confezionamento metallici con sede in Pignataro Maggiore». Così Michele Russo, coordinatore provinciale di Futura Caserta.
Lo scorso 8 maggio, in piena Emergenza Coronavirus, Giovanni Luca Teratone, dipendente della Nuroll S.p.a. e da anni rappresentante sindacale aziendale della Filctem Cgil è stato licenziato per “insubordinazione e segnalazione dolosa di pericoli insussistenti”.
«Giovanni Luca oltre a ad essere rappresentante sindacale ricopre anche il delicato ruolo di responsabile della sicurezza. Il procedimento disciplinare adottato per motivarne il licenziamento rasenta i termini dell’assurdo. Il calvario del lavoratore incomincia ad inizio aprile quando decide di comunicare all’azienda, in ottemperanza al principio di precauzione, che all’interno del carcere penitenziario di Secondigliano – dove lavora la moglie come infermiera – tre agenti di polizia penitenziaria fossero risultati positivi al Coronavirus.
La sua unica colpa è quella di aver fatto il proprio dovere fino in fondo. Giovanni Luca torna a casa e dopo qualche giorno l’azienda gli comunica di aver avviato un procedimento disciplinare nei suoi confronti per aver, a dir loro, tentato di sfruttare la situazione emergenziale per giustificare la sua assenza retribuita dal lavoro. Al contempo viene contestato a Giovanni Luca di aver causato grave preoccupazione e turbamento tra i colleghi. Come se non bastasse al lavoratore viene anche addebitato il costo della sanificazione straordinaria.
Inascoltate le giustificazioni di Giovanni, l’8 maggio l’azienda gli comunica l’esito del procedimento disciplinare culminato con il licenziamento. Ripercorrere questa brutta vicenda – prosegue il racconto di Russo – crea reale turbamento e incertezza del domani per ogni lavoratore.
Condanniamo pienamente la decisione della società e siamo al fianco di Giovanni Luca Teratone in questa battaglia. Il licenziamento, prontamente impugnato, sembra, oltre che illegittimo, anche pretestuoso. La giustizia farà il proprio corso, ma in attesa, chiediamo all’azienda di revocare immediatamente il licenziamento intimato a Giovanni Luca. Una forzatura inaccettabile contro la quale invitiamo chi di dovere ad intervenire con determinazione. Solleciteremo i nostri rappresentanti nazionali in seno al parlamento affinché quanto accaduto non diventi triste normalità».