«Chi non le indossa è una bestia!», così Vincenzo De Luca, presidente della regione Campania, nell’annunciare, nella quotidiana diretta sui social, che da oggi in Campania le mascherine per uscire diventano obbligatorie. L’uso di questi dispositivi di protezione sarà reso tassativo da un’ordinanza in vista del lento ma progressivo riavvio.
«Noi chiediamo solo una cosa: mascherine sempre fuori di casa – ha affermato De Luca – Il distanziamento sociale non sempre è possibile e rende difficoltosa anche l’opera di controllo da parte delle forze dell’ordine. Allora l’unico obbligo che mettiamo è questo e ci saranno sanzioni. Chi non indossa la mascherina è una bestia: perché non ha rispetto per anziani e famiglie; e per chi ha fatto un lavoro immane per farvele avere. Prima di rendere obbligatorio l’uso della mascherina, infatti, abbiamo voluto produrle, acquistarle e consegnarle a 2,5 milioni di famiglie. Ed ora arriveranno quelle per i bambini, che saranno anche colorate».
De Luca ha però annunciato che sarà confermato il blocco per lo jogging e le fasce orarie (6,30-8,30 e 19-22): «È consentita l’attività motoria, ma non si può fare la corsa. Stiamo ragionando sull’opportunità di trovare aree adatte per la corsa, ma lo decideremo nei prossimi giorni. Lo so che è una limitazione, ma purtroppo è capitato di trovare gente a correre in mezzo alle famiglie dei bambini. E voi non dovete immaginare che vadano a fare footing ragazze attraenti che fanno anche bene agli occhi. Ho visto cinghialoni della mia età andare a correre con tute alla caviglia, con un altro pantalone alla zuava ed un altro pantaloncino sopra. Andrebbero arrestati per oltraggio al pudore».
Le riaperture andranno comunque monitorate e tutto ciò avverrà ogni due settimane: «Noi lavoreremo in maniera chiara ed ordinata, facendo verifiche ogni 14 giorni – ha spiegato il Presidente – perché quello è il tempo di incubazione del virus. Ogni due settimane dobbiamo capire se ci sono state conseguenze sulla flessibilità e le aperture adottate. Perché se riemerge il contagio, dobbiamo avere la capacità di intervenire subito. Io ho il terrore di una ripresa di contagio: vedo troppa gente sportiva in giro. Vi voglio ricordare che in Campania tutto è iniziato da 3 persone contagiate, provenienti dal Nord: un ristoratore, un informatore scientifico ed una operatrice sanitaria. E quando hai un contagio si determina una reazione a catena, per ricostruire tutta la catena di contatti. Diventa un inferno. Io ho il terrore di tornare in quella situazione. In Italia ci sono centinaia di migliaia di persone asintomatiche. Non dobbiamo vivere di angoscia, ma essere consapevoli. E dobbiamo vivere, anche la vita pubblica, con questo stato d’animo».