I “furbetti” dei buoni spesa stanziati per l’emergenza Coronavirus non avranno vita facile… SI SPERA! La notizia che apprendiamo viene da San Felice a Cancello: «Tutti i nominativi che hanno presentato le domande per i buoni spesa sono stati inviati alla Guardia di Finanza». Ad assicurarlo è il sindaco Giovanni Ferrara.
Anche il sindaco di Portico di Caserta parla dei buoni spesa: «La firma l’ho messa solo per evitare ticket falsi». Addirittura nel comune di Lusciano si è arrivati a presentare un esposto in Procura da parte del deputato aversano del Movimento 5 stelle Nicola Grimaldi una segnalazione fatta nei giorni scorsi sui social da un cittadino: «Fate accertamenti».
Nemmeno vogliamo immaginare che una cosa simile possa essere successa nel nostro territorio comunale!
Già, ma perché mai dovremmo esserne immuni? «Mai mettere limiti alla Provvidenza!», anzi verrebbe da dire “Mai mettere limiti all’avidità della gente” o, visto il periodo di grave emergenza sanitaria, sarebbe meglio RAPACITÀ! Sì perché un simile atto, dichiarare il falso e approfittare della situazione a danno di altri veramente bisognosi, sarebbe degno di un rapace avvoltoio o peggio ancora di uno sciacallo, con l’aggravante che questi sono animali guidati dall’istinto di sopravvivenza mentre l’uomo dovrebbe esser dotato di ragione.
Intanto però poco si sa dei percettori di questi Buoni Spesa, un’ottima iniziativa che rischia di esser manipolata per scopi ben diversi dalla semplice ed encomiabile assistenza. Per esempio sappiamo che sono 233 i nuclei familiari individuati come beneficiari dei buoni da spendersi per l’acquisto di prodotti alimentari presso i locali commerciali del settore alimentare di Carinola a seguito dell’emergenza Covid-19: 233 cui sono stati assegnati €. 240,00 e altri 48 che beneficiano di €.100,00.
Altro? Niente più, e forse è meglio non conoscere nel dettagli i nominativi di ogni famiglia perché magari esser costretti a chiedere degli ausili economici per mettere il piatto in tavola non è propriamente il massimo della vita ed essere pubblicamente rivelati potrebbe ingenerare qualche assurdo e becero pettegolezzo che va a tutti i costi evitato. In ogni caso però ci piacerebbe che dal seno dall’Amministrazione di Carinola venisse una sollecitazione ufficiale, pubblicata sul sito istituzionale però non una voce qualsiasi per sentito dire, alla Guardia di Finanza e ai Carabinieri affinché si indaghi attentamente sugli elenchi delle domande ricevute e si accerti, senza ombra di dubbio, che gli oltre 60.000 € di Buoni Spesa siano andati a chi effettivamente fosse in stato di bisogno. Insomma come si diceva sopra «Fate accertamenti»!
In nome di quella trasparenza sbandierata da tutti i politici e puntualmente messa sotto i piedi da chiunque abbia la ventura di sedersi su una poltrona pubblica. Stiamo chiedendo troppo o si avrà il coraggio di bollare questa richiesta come una risibile polemica?