Oggi 13 novembre è la Giornata Mondiale della Gentilezza, una virtù dall’immenso valore la cui costante pratica è in grado di cambiare la percezione della quotidianità e infondere un profondo senso di benessere.
Non è solo un modo di dire però: essere gentili fa bene alla salute, c’è addirittura chi dice che chi è gentile fa opera di prevenzione contro i rischi legati alle malattie cardiovascolari. È risaputo che un atteggiamento nervoso e irascibile è nocivo alla salute, poiché genera un continuo stato di stress che alla lunga danneggia il corpo umano. Al contrario, ovviamente, la gentilezza genera calma, e permette all’organismo di mantenersi rilassato e in salute.
È lapalissiano che la gentilezza genera gentilezza, essere gentili con chi ti tratta con i guanti bianchi, e quindi con altrettanta gentilezza, è cosa naturale e spontanea: da un gesto gentile non può che nascere una reazione gentile. Dio solo sa quanto sarebbe importante creare questo auto-alimentante ciclo positivo, specie nella nostra società dove i legami relazionali sono superficiali e costruiti, a discapito della spontaneità e dell’autenticità. La gentilezza è disarmante: di fronte a chi la adotta ci si sente spaesati perché spesso è un’inattesa novità.
Proviamo ora a fare un ragionamento essenzialmente inverso: perché non essere gentili? … cosa ci si guadagna? La risposta è semplice: niente! Eppure spesso si cade nei meccanismi della scortesia, si perde la pazienza, e si è poco disponibili verso chi si ha davanti. Ognuno ha le sue ragioni per rispondere male o per essere scontroso prendendosela con uno sconosciuto, ma questo atteggiamento a cosa ci porta? C’è forse un cambiamento? … un miglioramento forse?
La gentilezza è gratis, non ci si crede? BASTA PROVARE!