Esce dal suo alveo naturale in prossimità del ponte di Ciamprisco, al confine tra Francolise e Carinola. Alla prim’acqua è viern, ma a Carinola è anche, purtroppo, disastro.
La pioggia caduta abbondante e la carente manutenzione del corso d’acqua sono insieme il cocktail esplosivo che inevitabilmente causa l’allagamento di ampie zone coltivate. Ogni volta che l’uomo sottovaluta o ignora la forza della natura pone le basi per il realizzarsi di catastrofi con conseguenze negative per il territorio e per la gente che lo abita.
Ci vuole molto a pianificare una manutenzione dei corsi d’acqua in previsione delle piogge autunnali?
Chi ci deve pensare? Chi deve realizzare la pulizia degli alvei dei canali? Non tocca certo a noi dare una riposta a questi interrogativi cruciali per far sì che certi disastri non accadano più. Però qualcosa possiamo ben dirla, perché ne abbiamo certezza.
Dopo la raccolta della frutta i coltivatori regimentano lo scolo delle acque piovane realizzando certosinamente canali all’interno dei loro terreni ma nulla possono fare per quanto riguarda i corsi d’acqua, come il fiume Savone. Questo è sicuro.
Perché è così difficile gestire il pubblico con la stessa attenzione, cura con cui operano i privati?
Perché è così difficile attivare sinergie tra pubblico e privato nell’interesse del territorio?
E quindi bisognerebbe aprire una riflessione politica sulla rappresentanza, sulla crisi dei corpi intermedi e su tanto altro che annoia e non interessa solitamente a nessuno.
Poi i fiumi esondano … ma non è mai per caso.
K