Di buon mattino e di buon umore mi appresto all’edicola della ridente cittadina per approvviggionarmi del mio quotidiano senza del quale mi sembrerebbe di vivere una giornata incompiuta.
Gli occhi vanno sulla bacheca che espone le prime pagine dei maggiori quotidiani nazionali e quasi tutte riportano la notizia che “Salvini e Di Maio esultano per aver ottenuto il deficit al 2, 4 %”.
Per un attimo anch’io mi sento coinvolto nella euforia dei due e credo anche dei loro fans o adepti che dir si voglia.
Penso che finalmente l’Italia dopo anni di sacrifici possa tornare a sorridere, ad essere allegri lo avevano promesso che avrebbero “eliminato la povertà “, come Berlusconi promise agli italiani l’eliminazione del cancro, e con questo provvedimento così sarà…
Ecco oggi mi sento veramente un altra persona e non mi va di pensare ad altro se non ai alle tante persone che scorgo in fila davanti ai negozi della città perché finalmente, essendo da oggi più ricchi, possono ubriacarsi di acquisti.
Devo dire che provo anche biasimo per quei dilettanti che si sono succeduti al Governo dall’inizio della crisi e penso a Monti, Renzi, Gentiloni ed alle loro squadre e poi a Draghi, alla Banca d’Italia, a Napolitano, a Mattarella ed ancora prima a Ciampi
nella tripla veste.
Mentre mi godo questi attimi, un pensiero maldestro attraversa la mia mente e mi riporta alla saggezza delle massaie.
Ho un debito di 50000 euro, guadagno 30000 euro all’anno e ne spendo euro 40000 annui, avrò agito in maniera giusta? Cosa lascerò ai miei figli, ai miei nipoti?
Saranno loro a subire e pagare la mia dissennatezza?
E qui mi viene in soccorso la mia cara mamma con il suo proverbiale ” …viva Rosa e sciacqua Agnese…” e chi si è è visto si è visto…
Ai posteri l’ardua sentenza.
Lorenzo Razzino