ESSERCI O NON ESSERCI? L’atroce dilemma del PD

Ho letto con molta attenzione il pensiero del ministro Orlando e mi dispiace dissentirne su alcune posizioni.

Sarei d’accordo che vada corretto lo Statuto del partito laddove prevede che segretario ed il capo del governo possa essere ricoperto dalla stessa persona. Così come sarei d’accordo di rivedere le modalità per le primarie.

Indiscutibilmente va ristrutturata l’organizzazione del partito ai livelli locali, che oggi è inesistente, magari avendo il coraggio di spalancare le porte della dirigenza a forze fresche e non ai capibastone che con lo scudo delle tessere agiscono per proprio conto: questo è un sistema che, dobbiamo ammetterlo, attraversa tutte le componenti (correnti) del partito.

Dopodiché non riesco ad immaginare, come propone il ministro, «un doveroso dialogo…», ma ci rendiamo conto che dovremmo dialogare con gente che ci ha ostacolato proditoriamente infischiandosene dei danni che avrebbe subito il Paese e apostrofandoci in continuo con turpi aggettivi come l’indimenticabile “avete le mani sporche di sangue…”?

Ma a prescindere dal risentimento, verso i quali ciascuno può avere il proprio approccio, credo che a dialogare con quegli ipocriti ed opportunisti dei 5 Stelle si possa correre seriamente il rischio di essere fagocitati e ridurre il PD, per quei pochi sentimentali che rimarrebbero, ad una “riserva indiana”.

Però mi rendo conto che essere tout court contro non porterebbe alcun risultato utile al PD perché per correttezza e per onestà intellettuale non abbiamo la “qualità” di usare il linguaggio e l’ipocrisia di promettere la luna come fatto dai nostri competitor, ed allora perché non proporre un Governo Ombra per incalzare il vero Governo e fare emergere le nostre proposte?

Non saremmo più credibili?

Colgo l’occasione per augurare a tutti una serena e Santa Pasqua

 

Lorenzo Razzino

Lascia un commento