Nel più sincero e doveroso rispetto verso l’eroico personaggio cui è stata intitolata nella giornata di oggi la ormai ex “Piazza Alberata” di Nocelleto, sento la necessità di esternare e condividere una piccola quanto amara riflessione.
Tale manifestazione ha notevolmente smosso nelle ultime settimane il Comune tutto, attraverso manifesti affissi in ogni frazione; abbiamo inoltre constatato la nutrita presenza di esponenti del Comune carinolese alla cerimonia di stamane.
Ebbene, lo stesso non si è potuto dire delle cerimonie di intitolazione delle piazze di Casale:
– in primo luogo, la “Piazzetta Deportati”, nella quale il 23 settembre del ’43 un banditore fascista attirò con l’inganno parte degli uomini casalesi che, sotto la minaccia dei mitra tedeschi, furono catturati e deportati in Germania, per essere destinati ad ingrossare l’industria bellica nazista;
– in secondo luogo, la “Piazza Struffi”, dedicata questa estate al compianto sacerdote che tanto si è prodigato negli anni del dopoguerra per la ripresa socio-economica del nostro paese, stremato dal secondo conflitto mondiale.
Inoltre, abbiamo recentemente appurato che presso il Comune la denominazione “Piazzetta Deportati” non risulta ancora registrata, dopo 2 anni dall’avvenuta intitolazione e dopo un lungo iter di ridenominazione, portato avanti proprio dal nostro sito con orgoglio e abnegazione; in suo luogo, risulta ancora la vecchia dicitura “Piazza Vecovado”.
Gli avvenimenti che riguardano le frazioni del Comune dovrebbero ricevere la stessa risonanza e non dovrebbero esserci differenziazioni di partecipazione così vistose, molto amare per chi si trova a constatarle. Anche perché, per quanto concerne Casale, le autorità civili e politiche locali sono affluite in modo cospicuo in occasione della ben nota Messa Rai: la prospettiva di una visibilità tv li ha indotti in quell’occasione a partecipare. E perché mai non farlo anche per le altre occasioni della vita civile della nostra comunità? Siamo anche noi cittadini carinolesi o no?
Sono sicuramente più eloquenti le parole del compianto Oreste Maina, vittima del rastrellamento di cui sopra e della successiva deportazione in Germania, cui fortunatamente sopravvisse:
“I soldati tedeschi si appostano con le mitraglie per tutte le vie di Casale. Verso le ore 8:00 un banditore gira le vie del paese dicendo che tutti gli uomini si uniscono in piazza per ascoltare il discorso di un ufficiale tedesco. Andati in piazza ci accorgiamo che siamo chiusi da tutte le strade. Si ritirano i documenti e ci danno un’ora per andare a casa a prendere qualcosa. Dicono che ci portano a lavorare per due, tre giorni. Ci avvertono che per chi non torna, saranno fatte rappresaglie sulla famiglia. Io intuisco che ci portano in Germania, ma per paura di rappresaglie contro mia moglie, i miei due figli, e mio padre, mi presento. Dopo un’ora siamo tutti in piazza. Ci fanno salire sui camion e ci portano sopra le montagne vicino al Massico. La notte la passiamo all’aperto, sempre attorniati dai tedeschi”.
È forse un episodio storico tale da meritare una risonanza pressoché nulla, e scarsissimo interesse e partecipazione da parte delle autorità? Eppure alla relativa cerimonia di intitolazione erano presenti non più di 5 persone. Ma in che diamine di Comune viviamo?
3 thoughts on “Amare constatazioni “di piazza””
Che la frazione di Nocelleto ed i suoi esponenti abbiano sempre avuto un peso politico maggiore lo sappiamo, che i Nostri rappresentanti Casalesi siano di iniquo spessore e sempre pronti ad accodarsi per chissà quali interessi, tranne rare eccezioni ormai lontane nel tempo, è anche questa cosa assai nota….
#PETIZIONECASALECOMUNEDITEANO almeno così, al pari di S. Giuliano e Cappelle, abbiamo la fibra ottica. E affan@@@ tutto il resto
come siamo caduti in basso, da oltre vent’anni succursali di Nocelleto
” c’è in ogni paese qualche cosa di troppo , i politici”