Alla fine di marzo, si è tenuto nel Belvedere di San Leucio, una tavola rotonda promossa da Masse Frankfurt Srl Italia dal titolo «Automazione 4.0»: i distretti campani si raccontano a Caserta. L’incontro casertano, che segue quello di Ancona e Milano, è parte di un itinerario che mira a promuovere la cultura di fare sistema tra imprese. L’appuntamento conclusivo è fissato per fine maggio a Parma, città che ospita la fiera dell’automazione digitale.
Alla tavola rotonda casertana, hanno partecipato imprese nazionali ed internazionali, Confindustria Campania e Confindustria Caserta, docenti della Federico II. Dal confronto sono emersi interessanti spunti sulle potenzialità del nostro tessuto produttivo, peraltro poco note. Conosciamo bene le criticità che frenano lo sviluppo e dunque vogliamo partire dalle risorse: come abbiamo già detto, il lavoro si crea, ma prima ancora si devono determinare le pre-condizioni, tenendo conto della realtà globale nella quale viviamo. I dati ci dicono che l’economia sta diventando sempre più «metropoli-centrica»: le prime 600 città del mondo concentrano il 65% della ricchezza prodotta sul pianeta e compare solo Milano tra le città italiane.
Il Sud è sempre più lontano.
A Caserta siamo in ritardo anni luce: il declino della “vecchia” Caserta industriale inizia a metà degli anni ’70, agli albori della globalizzazione. Il modello di sviluppo che si era diffuso era un modello dipendente dalle imprese del Nord che qui insediavano i loro stabilimenti per le ingenti agevolazioni statali e per l’abbondanza di manodopera. L’industrializzazione casertana si è sviluppata senza avere fattori autopropulsivi in sé, espellendo dal sistema produttivo le piccole imprese locali. Oggi in provincia di Caserta si contano 100.000 imprese-aziende, caratterizzate da un numero basso di addetti (da 1-10) delle quali il 10% sono riconducibili al settore edile. Queste imprese non fanno sistema e quindi sono poco competitive.
La chiave resta l’innovazione e la politica dovrebbe intervenire per superare i limiti, favorendo la competitività e la produttività per creare occupazione. Fare sistema a partire dal connettersi alla tradizione della nostra provincia. Tradizione, innovazione e patrimonio artistico. Sono queste le chiavi che ha Caserta per accedere al futuro. Il rapporto «Global cities of the future» sulle grandi aree metropolitane ci dice che la ricchezza nasce nei luoghi dove «il brain power» incontra i capitali e genera sviluppo.
di Paola Broccoli