[Riceviamo e pubblichiamo] – Dopo la festa di San Paolo sono andato con dei clienti a fare una passeggiata, e mi sono trovato davanti a questo scempio. Foto scattate il giorno 8 febbraio, più di 10 gg. dopo la festa.
Non si dovevano svuotare subito?
Grazie, lo segnalo giusto per…
21 thoughts on “Casale – Rifiuti post Festa san Paolo”
avresti dovuto informare il comitato festeggiamenti, dimenticando che quei rifiuti non si
tolgono perchè non c’è pubblico
Il comitato festa avrebbe dovuto trasportare i rifiuti in paese e smaltirli nel modo corretto.
Quando si organizzano feste si prendono oneri e onori!!!
passata l’hà festa aggarbatu lu santu
MAMA..LO FARANNO SICURAMENTE LO FARANNO COME RINGRAZIANDO HANNO FATTO SEMPRE! !!ALBERTO. ..
che figura di m…..da, questa commissione e da tempoche ha fatto il suo periodo,ci vorrebbe una nuova commissione,magari fatta da giovani e mi fermo qui, senò sti santi e benefattori dell’umanità te scomunicanu pure
NUOVA COMMISSIONE TUTTI DICIOTENNI
Ci penserà Dio, che il più tardi possibile incontrerai.
Sicuramente qualkuno andrà a pulire e credo sarà del comitato che più cheonori ha solo oneri per la verità.
È stata ne sono sicura un a dimenticanza non ne facciamo un caso mondiale.
Bene ha fatto chi è stato a segnalarlo, bene farà chi provvederà.
A ZI PRE’ NUOVA COMMISSIONE TUTTI RAGAZZI, PERCHEE’ TUTTO INVECCHIA NELLA VITA E COMINCIA A PUZ………RE
lascia stare ilpedeterno che haben altro a cui pensare, e andate a pilure
“E POI CHI TI HA DETTO CHE LO SI VOGLIA INCONTRARE?”
Mandaci soreta
ciò mio freatello l’ho vuoi accompagnare?
perchè non l’ha finite di fare i farisei, e chi di dovere vada a pulire (commissione)
quello è un luogo dacro e và rispettato piaccia o nò, “visto il risultato e i lrispettoper quel luogo credo che sia arrivata l’ora di una commissione più rispettosa di questa solenne festività, e che pensi un pòmeno a mettersi singorlarmente in mostra etc.”
REVENDO INTEERVENGA E’ ANCHE SUO DOVERE
ma mparete ru casalese e lassa sta l’italaiano…….
hanno pulito comunque.
mo mettete le foto.
giornalisti
ru casalese ru casalese
l’italaiano l’italaianooooooooooo
cosi non si fa. hanno sbagliato …. hanno ripulito. mo basta cerchiamo di fare insieme il bene del paese- CASALE.
IL RESTO è SOLO POLEMICA STERILE.
RENATO
PAPA FRANCESCO
MEDITAZIONE MATTUTINA NELLA CAPPELLA DELLA
DOMUS SANCTAE MARTHAE
Mai parlare male degli altri
Mercoledì, 27 marzo 2013
(da: L’Osservatore Romano, ed. quotidiana, Anno CLIII, n. 73, Giov. 28/03/2013)
Parlare male di qualcuno equivale a venderlo. Come fece Giuda, che vendette Gesù per trenta denari. E proprio prendendo spunto dal brano del vangelo di Matteo che preannuncia il tradimento dell’apostolo, nella breve omelia della messa celebrata la mattina di mercoledì 27 marzo nella cappella della Domus Sanctae Marthae, Papa Francesco ha messo in guardia dalla maldicenza. Con un invito esplicito e netto: «Mai parlare male di altre persone».
Alla celebrazione erano presenti, come è ormai consuetudine, alcuni dipendenti vaticani, tra i quali un gruppo dell’Elemosineria Apostolica e un altro del Servizio Telefoni Vaticani, accompagnati rispettivamente dall’elemosiniere di Sua Santità, arcivescovo Guido Pozzo, e dal direttore delle Telecomunicazioni, padre Fernando Vérgez Alzaga, che hanno concelebrato.
A loro il Papa ha voluto lasciare una riflessione sul gesto compiuto da Giuda, uno degli amici di Gesù, che non esita a venderlo ai capi dei sacerdoti. «Gesù è come una mercanzia: è venduto. È venduto in quel momento — ha sottolineato — e anche tante volte nel mercato della storia, nel mercato della vita, nel mercato della nostra vita. Quando noi facciamo una scelta per i trenta denari, lasciamo Gesù da parte».
Quando si va da un conoscente e il parlare diventa pettegolezzo, maldicenza, secondo il Papa «questa è una vendita» e la persona al centro del nostro chiacchiericcio «diviene una mercanzia. Non so perché — ha detto ancora il Pontefice — ma c’è una gioia oscura nella chiacchiera». Si inizia con parole buone, «ma poi viene la chiacchiera. E si incomincia quello “spellare” l’altro». Ed è allora che dovremmo pensare che ogni volta che ci comportiamo così, «facciamo la stessa cosa che ha fatto Giuda», che quando andò dai capi dei sacerdoti per vendere Gesù, aveva il cuore chiuso, non aveva comprensione, non aveva amore, non aveva amicizia.
E così Papa Francesco è tornato a uno dei temi a lui più cari, quello del perdono: «Pensiamo e chiediamo perdono», perché quello che facciamo all’altro, all’amico, «lo facciamo a Gesù. Perché Gesù è in questo amico». E se ci accorgiamo che il nostro parlare può fare del male a qualcuno, «preghiamo il Signore, parliamo col Signore di questo, per il bene dell’altro: Signore, aiutalo». Non devo essere io — ha quindi concluso — «a fare giustizia con la mia lingua. Chiediamo questa grazia al Signore».
Al termine della celebrazione il Santo Padre si è raccolto in preghiera in fondo alla cappella. Quindi ha atteso tutti i presenti all’uscita, per salutarli un ad uno: e a tutti ha come sempre rivolto una parola, un incoraggiamento, un sorriso e gli auguri per la Pasqua.
amen
Un modo per far soldi sarebbe comprare le persone per quel che valgono, e,rivenderle per quello che pensano di valere…Qui a Casale farei un sacco di soldi. ..Alberto. .
albè faresti soldi a centina, a migliaia a zeffunnu!!!
a beveruni