“L’estate sta finendo e un anno se ne va,…“.
Iniziava così uno dei tormentoni sonori estivi più gettonati della metà degli anni ’80.
I jukebox sparavano a palla le note dei due musicisti torinesi. Gli chalet, i bar, le auto con i finestrini abbassati, tutti ma proprio tutti, canticchiavamo questa canzone ed oggi, ad oltre 30 anni dalla sua uscita, continuiamo a cantarla.
E a Casale? Questa estate sta finendo?
No! Perchè non è mai iniziata. Di chi è la colpa di questo omicidio? Chi è l’assassino?
Fatti salve i tre giorni della festa, che può piacere oppure no, per le strade del nostro amato/odiato paese, non incontri anima viva, i bar, in maniera inspiegabile chiudono non più tardi delle 22.30, e se hanno aperto la mattina, lo hanno fatto verso le 11.00.
L’unica occasione per incontrare qualcuno sono le processioni, frequenti, ed i funerali, ahimè anch’essi.
L’unica novità di questa estate 2016 è l’isola pedonale che va in vigore dalle 22.00 alla 24.00, praticamente quando per le strade non c’è nemmeno un cane.
Ora trovare un responsabile è cosa molto difficile, forse la politica, forse le associazioni, forse tutti noi, certo è che vedere il lento morire di Casale fa molto male.
Ai posteri l’ardua sentenza.
14 thoughts on “Casale, chi è l’assassino?”
tutta colpa dell’uomo ragno
Vero mai iniziata. Ma i bar però possono fare come cavolo vogliono ???
Non c’è un orario d’partita e di chiusura….la Marina alle 10:00 la sera se va bene ala.10:00 oppure alle 20:30 alle 20:00, non aprono, insomma fanno come vogliono. …….un.vigile a controllare mai.
L’Isola pedonale ???? Deserto….il deserto….avrebbe funzionato se si prevedevano degli intrattenimenti….i bar aperti….eccc ma così.
Insomma ma perché la gente alla fine dovrebbe uscire ??
Dal 1 gennaio 2012, insieme al nuovo anno, è scattata la liberalizzazione degli orari di tutti gli esercizi commerciali: non solo negozi ma anche bar, ristoranti, locali, grandi magazzini e supermercati che potranno così decidere quando alzare e abbassare le serrande in totale autonomia.
Il Comune, in pratica, non può imporre limiti di orario all’apertura degli esercizi pubblici perché viola le norme sulla concorrenza. L’Antitrust ribadisce, così, la completa liberalizzazione della materia.
Anzi… La pronuncia dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato fa seguito a una segnalazione avanzata dalla Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) nei confronti del Comune di Ferrara che, ignorando l’entrata in vigore della legge sulla liberalizzazione degli orari per i pubblici esercizi, continuava a mantenere in vigore una ordinanza che imponeva la chiusura degli stessi alle ore 00.30.
Però c’è da sottolineare che Gli esercenti devono rispettare l’orario prescelto e devono rendere noto al pubblico, anche durante il periodo di chiusura, l’orario di effettiva apertura e chiusura con cartelli o altri mezzi idonei di informazione.
Ovvio la liberalizzazione….però come haii aggiunto non possono fare come è quando vogliono orario di lavoro pre-fissato reso noto al pubblico e alle autorità, rispetto deĺlo stesso , eventuali chiusure anticipate vanno rese anch’esse note.
Non esiste che la mattina noni sveglio e non apro, oppure la sera mi scoccio e chiudo. In ogni caso
Preferisco vivere frequento altri posti e altri bar, visto che non mi rispettano non ci rispettano vado altrove.
Ovvio che il problema nn sia solo questo è…..
una volta, parlando con una amica, laureta in sociologia, mi chiedevo cosa potevamo fare per far rivivere carinola. Lapidaria mi rispose: cosa vuoi fare se sono morti i paesi più grandi intorno a noi, è morta Caserta, è morta napoli, la campania e tutto il sud Italia.
C’è qualcosa più grande di Noi, sicuramente, ma è anche certo che ci siamo arresi. Tutti, dalla politica, agli intellettuali (?) agli imprenditori e la società civile tutta e come in ogni vera crisi guardiamo all’unica istituzione a noi vicina, il Comune. Riuscirà a non far spegnere la fiammella della speranza? Tocca a voi, russo, marrese, mazzucchi, di maio, giacca. Datevi da fare, non mandate solo cartelle esattoriali. Aspettiamo progetti, progetti e progetti.
morta Napoli? morta Caserta? sicuramente si può e deve fare di più, ma morte non direi di certo… forse la sua amica dovrebbe informarsi di più sulle attività culturali che vi si svolgono e che hanno forse l’unica pecca di non essere economicamente accessibili a tutti, voglio dire che uno i conti se li fa e deve selezionare a cosa partecipare, ma c’è vita, questo è sicuro. se i nostri paesi sono morti la colpa è dell’amministrazione, nostra perché ci ribelliamo poco e in molti preferiamo solo il futile lecchinaggio di facciata senza segnalare i problemi davvero persistenti e seri, e delle pseudoassociazioni morte ancor prima di nascere purtroppo.
Mi associo perfettamente allo scritto del 23 08 2016 ore 9.22 i Barrrrr e dove sono??????? chi sono????? certo non è tutta……….però…..però….. Tanto si commenta e non si commenta è la stessa cosa, si scrive e non si scrive è la stessa cosa. Problematica è la faccenda. Forse si o forse no . Tutto irreale tutto astratto, come uno spettro. Aleggia solo aria funesta forse è l’aria ???? potrebbe essere.
Ormai Casale è finito. L’isola pedonale possono anche toglierla visto che è solamente una rottura, in quanto le macchine devono deviare per la strada vicino la Posta per poi risalire dal parcheggio ed inoltre non essendoci un’anima viva per il paese a cosa serve?! Questo è il mio pensiero…
un po di mea culpa no ??
chiarisco il concetto….
è da qualche anno che in rete tutto cio che si fa a casale viene distrutto, massacrato, criticato in ogni modo. In tanti anni c’è ne stato x tutti, comitati feste, vendemmia, politici, privati cittadini,parroco, associazioni (massacrate prima di nascere) e ne dimentico molti volutamente. diceva Gesù siate il sale del mondo….ecco secondo me il problema è proprio il nostro essere SALE, troppo disturba se manca il piatto è insipido, ci vuole il giusto dosaggio.
le polemiche il volere guardare troppo il pelo nell’uovo, cio che non è fatto secondo i nostri desiderata, puntare sempre il dito hanno e provocano una reazione…..la strafottenza….nessuno s’impegna….ma chi se ne fott….e nell’epoca dei social del guscio chiuso e dell’impegno virtuale quando la corrente filosofica imperante è il solipsismo…è faciel due più due…
Ora la colpa addirittura diventa dei bar……ma per piacere. Credo che se i bar avessero tanti clienti non chiuderebbero,. la colpa è di chi tanto parla, parla parla parla, per poi non impegnarsi mai in nulla, non concludere mai alcunchè, però sta la a sindacare chi fa chi si mette in gioco chi ci mette la faccia, provocando secondo me un risultato avverso il disimpegno ulteriore anche di questi.
E’ credo notizia quasi ufficiale la festa della vendemmia quest’anno non si farà. Dove sono coloro che ribellandosi a questo decideranno d’impegnarsi e fare qualcosa di buono x il nostro paese ?
p.s. quando parlo di mea culpa e di impegno in rete non mi riferisco a questo sito, che spesso involontariamente offrendo diritto di tribuna passa x colpevole di tante polemiche.
Caro signore non ci sto. Il suo tentativo tentativo di chiamare in responsabilità la rete è sbagliato. A mio avviso beninteso.
La rete è nella nostra società la trasposizione della piazza. La piazza parla e trasmette sapori e dissapori. E’ sempre stato così. Sempre sarà così. Poi sta a chi è preposto ad “essere sale”, cogliere messaggi, leggere dinamiche, interpretare tendenze, prevenire problemi.
Se a Casale manca il sale non è responsabilità della informazione web.
La rete non mette sale, al limite mette pepe, che può piacere o non può piacere, soprattutto a chi, in definitiva, per il ruolo che ricopre nelle vicende locali, assume decisioni per tutti (quindi ha potere).
Da sempre chi esercita potere non gradisce molto la libertà di stampa, al limite la sopporta non potendola limitare.
L’anarchismo libertario della rete fa paura ai poteri costituiti. Io credo sia normale anche questo.
Ma la rete e gli spunti critici che da essa posono arrivare non sono di sicuro un alibi dietro cui trincerarsi per chi ha veramente in testa la voglia di fare qualcosa.
Se manca il sale forse sarà necessario aprire un altro sale e tabacchi, ecercare un’altra soluzione.
Per animare le comunità non bastano le isole pedonali, bisogna poi popolarle e farle vivere. O a Casale è andato perduto proprio il senso della comunità?
Per fortuna c’è questo sito, ma anche altri, che permettono di parlarne e di comunicare.
Troppo sale rende il cibo immangiabile da buttare.
Tutte chiacchiere…..caro Signore è facile sparare a zero con l’anonimato lamentarsi di tutto è di più e non far un cazzo x la comunità
C’era una volta l’Estate Carinolese. Adesso non c’è più. Ovvio che se il comune non c’è … ora tocca ai privati. Cioè ai bar e similari, alle associazioni, ai comitati, alla chiesa. La festa si è fatta e mi pare sia andata bene considerate le risorse disponibili, i giochi contemporanei sono andati bene, considerata l’affluenza e la partecipazione. Qualcosa ha fatto anche la gelateria, se non erro. Questo bilancio completamente negativo io non lo vedo. Eccezion fatta per il calendario eventi organizzato dal comune che non c’è stato. Dispiace sapere che la festa della vendemmia nn ci sarà. In fondo è stato sempre l’evento clou di Casale ormai da molti anni. Evidentemente la formula vincente e coinvolgente va rivista. L’apporto dei privati poichè è legato a costie benefici non può essere messo in discussione. Se uno pensa che non gli conviene organizzare un evento di sicuro non lo si può obbligare. Infine, se il problema è che a Casale, a Carinola in generale, viene poca gente, di questo non si dovrebbe occupare LA PROLOCO? A proposito chi l’ha vista? Il post era più azzeccato se si chiedeva questo
ma perché la proloco c’è?
La gente è stanca è sfasteriata. La sera basta uscire andare a Baia Domizia o Scauri o giù al Gran Caffè x vedere quanti casalesi ci sono.
Ma a Casale non si fanno nemmeno più vedere. PERCHE ??
MOLTE chiacchiere e poca sostanza. E Po uscire per fare cosa…..i bar…? Ma state scherzando ?
Meglio quando stanno chiusi.
LA PRO……cosa…..????