Poco meno di un anno e mezzo fa pubblicammo questo articolo riguardante varie lamentele per i controlli-caldaie da parte di alcuni incaricati della Provincia che, basandosi su qualche vero appoggio legale, tendevano ad approfittarsene diventando dei veri e propri esattori delle tasse.
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Da più parti raccogliamo lamentele e perplessità riguardo ai controlli sui versamenti attestanti la conformità a norma degli impianti termici domestici o, per semplificare, delle caldaie di casa. Si tratta di controlli che la provincia di Caserta ha affidato in appalto a una società sua consociata: Terra di Lavoro s.p.a., che è la beneficiaria dei bollettini con le sanzioni che in questi giorni una squadra di suoi operatori incaricati di effettuare tale controllo, sta rilasciando, o meglio appioppando a molte famiglie casalesi.
A dire il vero mesi fa da articoli letti su alcuni siti on-line della provincia abbiamo letto anche della SEA, altra società incaricata di tali controlli e che nell’occasione veniva definita “il solito carrozzone provinciale buono solo per piazzare disoccupati ed alimentare il clientelismo politico”. Stavolta sentiamo parlare solo di Terra di Lavoro s.p.a. e francamente ignoriamo l’eventuale differenza tra le due. Se c’è!
Un fondo di giustificazione per il suo agire la Provincia lo trae dal Decreto del Presidente della Repubblica del 26 agosto 1993 n. 412, riguardante il regolamento recante norme per la progettazione, l’installazione, l’esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di energia, in attuazione dell’art. 4, comma 4, della legge 9 gennaio 1991, n. 10, che prevede tra le altre cose un controllo ANNUALE del proprio impianto termico domestico da parte di un manutentore autorizzato, che rilascia un certificato di avvenuto controllo sulla corretta efficienza dell’impianto e dei fumi rilasciati dalla caldaia, e un versamento, BIENNALE STAVOLTA non più annuale, di € 10.00 a favore della provincia di Caserta.
Vero è per correttezza, che chi si è attenuto a tali prescrizioni legislative, non ha ricevuto alcuna lettera di avviso di controllo ed ovviamente nessuna multa, ed in ogni caso chi ha ricevuto tali multe può bonificarle nominando un manutentore per il proprio impianto, ottenendo così una decurtazione della multa ricevuta e, soprattutto, potrà evitare sanzioni future che sono annunciate.
Sin qui siamo nell’alveo della legalità e del doveroso rispetto che si deve alla legge, ma adesso iniziano stranezze che non solo saltano all’occhio ma danno oltremodo fastidio. Chiamarle stranezze è una forma di eufemismo, ma da altre parti sono state usate palesemente parole come magagne, clientele, connivenze politiche, per finire ad evocare addirittura le estorsioni, definite legalizzate: abbiamo già visto come si sono formati negli anni gli organici di tali società, ma siccome queste sono affermazioni altrui, anche se basate su testimonianze dirette, preferiamo sorvolare e attenerci a quanto abbiamo visto:
– multe risalenti a 4-5 anni fa: parecchie volte ci siamo lamentati dei clamorosi ritardi della burocrazia, e per l’ennesima volta ci troviamo di fronte a uno di questi, solo che questo fa più male perché induce a chiedere: «Ma se un’istituzione, nata per controllare, non effettua un controllo per tempo, che esiste a fare? E comunque perché il prezzo di quest’inefficienza deve ricadere sui cittadini», infatti questi non solo per un lustro hanno convissuto con qualcosa di non sicuro e potenzialmente pericoloso a loro insaputa, e quindi non potevano far nulla per porvi rimedio, ma adesso devono anche pagare per l’immobilismo altrui. Oltre il danno la beffa, insomma la solita storia all’italiana!
– multe consegnate “giusto per far cassa”, una sorta di intimidazione per chi osa non farsi trovare in casa, quasi come se uno dovesse porre fine alle normali attività quotidiane, o addirittura smettere di respirare, in attesa dell’Angelo Divino che deve venire, quando vuole, da Caserta. Che importanza vuoi che abbia se poi queste multe alla cieca, vanno a colpire gente che non ha mai avuto un impianto termico? Ebbene sì, è successo anche questo: quando mesi fa abbiamo letto di un episodio analogo abbiamo pensato a una possibile esagerazione giornalistica per giustificare il tono dell’articolo (non a caso il titolo recitava“Avete la faccia come il culo!”), e invece no, è successo veramente a una nostra lettrice cui è stata messa nella buca delle lettere una multa di 30 € solo perché si era azzardata a non farsi trovare in casa. Non solo stava lavorando, ma, beffa delle beffe, non ha l’impianto termico in casa bensì si avvale di altri metodi di riscaldamento.
– vogliamo poi parlare dei bollettini compilati a mano, non certo prestampati, che testimoniano dell’improvvisazione con cui vengono comminate queste sanzioni ? Ricordano quasi quell’Ente Locale che avendo bisogno di soldi, ordina ai propri Vigili Urbani di fare un po’ di multe agli automobilisti, così a caso,“tanto una scusa sempre si trova”, giusto per rimpinguare il salassato bilancio.
Insomma i nostri amministratori, e stavolta sono quelli provinciali a dare prova della loro necessaria esistenza in vita (si ironizza ovviamente!), anche quando hanno alle spalle una giusta legge ambientale, riescono a far di tutto per risultare invisi alla gente.
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Ebbene siamo venuti a conoscenza di uno sgradevole e deprecabile episodio, figlio di questa voglia di approfittare di cui la gente è francamente stanca: a Santa Maria a Vico due dipendenti di Terra di Lavoro spa, sono stati percossi selvaggiamente dall’inquilino o proprietario di un’abitazione sottoposta a controllo, che li ha ripetutamente colpiti con una grossa mazza mandandoli in ospedale.
Possiamo dire che, considerando l’iniquità di tutto il sistema di notifica delle cartelle contenenti gli importi dei canoni per le caldaie da riscaldamento, tutto ciò era largamente prevedibile? Non certo giustificabile per carità, ma sostanzialmente prevedibile? Anzi, a dirla tutta, ci sembra strano che non sia accaduto prima!