Il 3 dicembre è la Giornata internazionale delle persone con disabilità, un’occasione per ricordare le condizioni di vita di milioni di persone e per ribadire la necessità di un impegno comune per garantire fondamentali diritti e combattere ogni forma di discriminazione e violenza. Promossa dalle Nazioni Unite l’edizione 2015 ha come tema centrale la “Questione di inclusione: accesso ed empowerment per le persone con tutte le abilità“.
La giornata è stata istituita nel 1981 e dal luglio del 1993, è diventata anche Giornata europea delle persone con disabilità, come voluto dalla Commissione Europea, in accordo con le Nazioni Unite.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha incontrato al Quirinale una delegazione dell’Unione Italiana dei Ciechi (tra cui l’ex presidente nazionale il casanovese Tommaso Daniele) e degli Ipovedenti e dell’Agenzia Internazionale per la prevenzione della cecità – IAPB Italia. Dopo l’intervento del Presidente di IAPB Italia, Giuseppe Castronovo, e la recita di una poesia da parte di Francesco Licandro, bambino non vedente del Comitato IAPB Sicilia, ha preso la parola il Presidente Nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, Mario Barbuto.
A conclusione, il Capo dello Stato ha pronunciato un discorso. Eccone un estratto:
[quote font_style=”italic”]Troppe barriere sono ancora di ostacolo alla piena fruizione dei diritti di cittadinanza da parte di chi è portatore di una disabilità, sia essa fisica, mentale o relazionale. E’ compito della società nel suo insieme, delle istituzioni, dei corpi intermedi, delle famiglie, dei singoli, abbattere questi muri e far crollare le barriere, fisiche e culturali, che impediscono una piena partecipazione alla vita della società […] I disabili non devono essere solo i destinatari delle politiche di sostegno a loro dedicate. Devono diventare, realmente soggetti attivi delle decisioni legislative e amministrative che li riguardano.[/quote]
Stando ai dati Istat un Italia vivono oltre 3 milioni di persone con gravi disabilità, ma solo 1,1 milioni percepiscono un’indennità di accompagnamento; 200 mila adulti vivono ancora in istituto o in una Residenza sanitaria assistita, dunque in una situazione di segregazione. A queste si aggiungono le persone che di fatto vivono segregate in casa, per assenza magari di un ascensore o per la presenza di insormontabili scalini o perché semplicemente soli. L’Italia, poi, spende poco per la disabilità: 430 euro a persona (dati Eurostat), posizionandosi al di sotto della media europea (538) nella parte bassa della classifica. La spesa media annua dei Comuni per disabile è inferiore ai 3.000 euro l’anno con una spesa giornaliera di 8 euro.
Profonde sono le disparità territoriali: 469 euro in Calabria, 3.875 in Piemonte. E ancora Il 70% delle famiglie con persone con disabilità non fruisce di alcun servizio a domicilio. E solo meno di 7 disabili su 100 contano su forme di sostegno presso la propria abitazione. Il che significa che sono quasi sempre le famiglie da sole a fronteggiare la disabilità del loro caro.