Il progetto di spostare la sede dell’Archivio di Stato di Caserta in una nuova sede idonea a raccogliere la ricca e preziosa documentazione (per ora conservata in locali angusti e non consoni) sta assumendo connotati scandalistici ed assurdi. Da decenni si parla di ipotesi che finora hanno procurato solo un dispendio di verifiche e di soldi pubblici.
Per questi motivi il FTS Casertano (rete di 19 associazioni del mondo del terzo settore, Volontariato, APS di promozione e coop sociale, attive in Terra di Lavoro) ha deciso di sostenere la proposta avanzata dal Comitato pro Archivio di Stato – composto da un ampio schieramento di studiosi ed intellettuali – per lo spostamento temporaneo dell’Archivio nella Reggia, che può diventare la sede definitiva sia per gli spazi di cui necessita, sia per il prestigio che l’Archivio di Stato di Caserta ha per la documentazione conservata (una sorta di monumento della cultura documentaria ed archivistica), ma anche per il risparmio economico che si ricaverebbe.
Così come è stato fatto rilevare dal Comitato e come è emerso dal recente convegno sui beni comuni, ci troviamo in presenza di una situazione paradossale.
• Sono più di quarant’anni (1972) che l’Archivio è ubicato in un appartamento per civile abitazione; con un deposito, nel sottoscala del condominio, con le scaffalature che contengono documenti storici, antichi e unici, che sono a rischio di deperimento. Oltretutto con una spesa per il fitto che è arrivata a quasi 200.000,00 € l’anno.
• Sono passati già venti anni (1995) dall’individuazione della nuova sede per l’Archivio di Stato di Caserta e, in questi venti anni, sono solo ed esclusivamente stati spesi soldi pubblici (11.000.000,00 di euro) per lavori mai eseguiti nell’Emiciclo Vanvitelliano, lasciandolo in una decadenza tale da non permetterne l’ingresso nemmeno all’Ispettore Demaniale per verificare lo stato dei luoghi e dei lavori.
Sorge legittima la domanda: dove sono andati a finire e a cosa sono serviti tutti questi soldi?
• Dopo questi venti anni, si ripresenta la stessa ipotesi non sostenibile: ancora una volta si punta a dividere l’Archivio, con un progetto multimilionario (che stavolta, pur riguardando un solo lotto di lavori parziali, costa più del progetto completo, con una quantità incomprensibili di soldi pubblici spesi in anticipo e senza eseguire i lavori); ancora sistemazioni temporanee in un edificio (l’Emiciclo, o ex Caserma Pollio, o Esedra Vanvitelliana) per nulla idoneo.
Negli ultimi cinque mesi intorno alla proposta del Comitato Pro Archivio di Stato di Caserta lanciata con un appello rivolto al MIBACT, crescono le adesioni, tra cui quelle di vari comuni dell’attuale Provincia di Caserta. Anche altri comuni della antica di Terra di Lavoro stanno provvedendo ad aderire attraverso formali delibere di Giunta. Cresce un movimento per la difesa, tutela e valorizzazione di un bene comune di primaria importanza per poter esprimere una sostanziale cultura della cittadinanza democratica e della partecipazione consapevole. Se non si parte dalla memoria della nostra storia e delle tradizioni, dalla conoscenza e competenza delle nostre radici culturali e socio-economiche non ci può essere una crescita civile e culturale. Tantomeno si potranno creare nuove condizioni di vita e di lavoro per dare un futuro ed una speranza di ben-essere, in primo luogo alle nuove generazioni.
Partendo da questa consapevolezza il FTS Casertano decide di scendere in campo e di interviene a sostegno della mobilitazione che si è messa in atto (anche con interventi autorevoli di figure istituzionali e del mondo dei saperi), con un invito al Governo ed agli organi competenti ad avviare finalmente un percorso per trovare una soluzione idonea per un bene fondamentale per la nostra comunità, per le sue condizioni di identità e di civiltà.
Pasquale Iorio Caserta, 28 luglio 2015
Portavoce FTS Casertano
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2 thoughts on “Archivio di Stato Caserta: crescono le adesioni”
Fino a ieri dove eravate ,non avete visto e controllato i12 milioni spesi per l’archivio senza che si facesse niente?Parlo al sindicalista Pasquale Iorio della cigl!!!
oggi il problema è stato portato a conoscenza dell opinione pubbllica ….chi vuole dare il proprio sostegno alla causa è il benvenuto…..questo problema riguarda la comunità…..